Uno sprone a vedere oltre

La Via del Trasfigurare sollecita innanzitutto l’artista alla propria trasfigurazione e lo sprona a vedere oltre, a vedere attraverso l’umana realtà. Dal buio alla luce, è questo il percorso dell’arte.

Nel quarto decennio del ‘400 a Firenze, Luca della Robbia mette a punto e perfeziona una nuova tecnica artistica, la terracotta invetriata. Realizza per lo Spedale degli Innocenti una Madonna col Bambino che mostra un cartiglio con la scritta “Ego sum lux mundi”. La luce che illumina il mondo è Gesù stesso, ed è un Gesù Bambino.

Ha qui inizio la produzione di capolavori di grande fascino, caratterizzati da una soluzione cromatica contratta, in una prima fase, solo al bianco e all’azzurro.

Il bianco che rende “splendenti” le figure umane e le vesti, evidenzia e contempla la incorporeità compresa nella contingenza. Il colore azzurro, qui soltanto nella base della scultura, inonderà gli sfondi in altre opere, si riferisce alla spiritualità di tutta la realtà nella quale vive l’umanità.

Lo sguardo trasfigurato e trasfigurante permane nell’attività artistica contemporanea.

Ancora l’opera d’arte elabora e propone una esperienza di bellezza utilizzando valenze antiche e forse innate, ma rinnovate nei modi.

a cura di Marco Arman (UCAI)

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