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Dal grido di dolore delle vittime della guerra, l’invito a impegnarci sempre più attivamente per la pace. E’ l’appello dell’Arcivescovo di Trento Luigi Bressan nell’omelia della S. messa celebrata al sacrario militare del cimitero di Trento in occasione del 2 novembre, giorno della commemorazione di tutti i defunti.
“Comprendiamo – ha detto in seguito Bressan – che talvolta sia necessario per una legittima difesa opporre la forza alla violenza aggressiva, ma abbiamo visto – ha ammonito il vescovo – come il tentativo di sviluppare con interventi esterni armati la democrazia ad esempio in Iraq e in Libia sia fallito nella disintegrazione degli Stati e in distruzioni ben più cruente che quelle cui si voleva porre rimedio”.
Quindi un chiaro monito, alla vigilia dell’anniversario della fine della grande guerra, ad evitare ogni strumentalizzazione di parte: “Quella data segna la cessazione degli scontri di un’inutile strage e l’avvio della riconciliazione”. “Anche questa celebrazione è segno di tale conciliazione, perché unisce il tributo ai caduti di parte italiana con quelli di parte austriaca; non ha più senso una celebrazione separata”.