Alluvioni, parte il progetto Mhymesis

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Come possiamo difenderci dalle “alluvioni estreme”? In quale misura possiamo prevedere, e prevenire, colate di detriti e piene?  A queste domande vuole rispondere il progetto MHYMESIS, una ricerca applicata sul tema della prevenzione del dissesto idrogeologico in ambiente montano che ha preso il via in questi giorni per iniziativa del Centro universitario per la difesa idrogeologica nell’ambiente montano (Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Trento). Obiettivo del progetto è sviluppare un modello per lo studio degli eventi alluvionali estremi che mobilitano notevoli quantità di materiale solido, per poter “prevedere” tali eventi, mappando le zone soggette a pericolo e progettando opere idrauliche adatte.

Per mitigare il rischio idraulico ed idrogeologico il Servizio Bacini Montani è impegnato da molti anni a realizzare nei vari bacini idrografici opere di sistemazione idraulica e forestale, un patrimonio di manufatti che a tutt’oggi vede sul territorio provinciale la presenza di quasi 18 mila briglie, oltre335 chilometridi cunettoni, quasi500 chilometridi opere spondali,87 chilometridi argini e 460 spazi di deposito.

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