Caso Deloitte, le comunicazioni di Rossi

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Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha aperto la seduta pomeridiana con le comunicazioni del presidente della Giunta Ugo Rossi in merito alla Deloitte, programmate per la mattina di oggi e slittate nel pomeriggio.

Rossi ha riferito sulla serie di relazioni complesse e di carattere contrattuale della Pat con Deloitte, collocate in un contesto che ha illustrato brevemente in premessa. Un contesto che è quello di richiesta pressante all’intero comparto pubblico di provvedere al consolidamento dei conti, con conseguenti interventi di ammodernamento e rinnovamento, finalizzati all’efficientamento della macchina pubblica. Dal 2010 al 2014 sono tre i macrofiloni nell’ambito dell’inevitabile processo di ammodernamento complessivo della pubblica amministrazione in cui si possono collocare le attività della società in questione, per un valore complessivo liquidato dalla Pat e sue società ed enti strumentali di 5,8 milioni di euro.

Il Presidente ha quindi elencato nel dettaglio gli incarichi di consulenza per circa 900.000 euro, liquidati dalla Provincia e dai suoi enti strumentali (Trentino School of Managment, Trentino Network, Trentino Sviluppo) e i contratti ascrivibili a Informatica Trentina per un impegno di spesa pari a 4 milioni 968 mila euro per la scorsa legislatura e 1 milione 148 mila per la corrente.

Il consorzio Trento Rise, ha aggiunto Rossi, nasce a fine 2010 e nel 2011 la Pat firma una prima convenzione, ma il documento di rendicontazione delle attività di maggior rilievo è il rendiconto 2013. Da una prima analisi sono emersi alcuni scostamenti rispetto al piano attuativo e l’inopportunità di avviare alcune attività inizialmente programmate. Considerazioni che hanno fatto cambiare gradualmente l’orientamento di Pat nei confronti di Trento Rise, fino alla decisione di procedere alla messa in liquidazione per la quale sono stati nominati dei liquidatori con l’incarico di chiudere i contratti in essere e di revocare le gare già avviate. Da un punto di vista politico, ha concluso Rossi, questa Giunta ha adottato provvedimenti che hanno cambiato l’assetto delle attività che Trento Rise stava mettendo in campo e per Deloitte ha deciso di non avvalersi più della collaborazione fino a chiudere le relative valenze.

Il consigliere Maurizio Fugatti (Lega nord) ha richiamato l’intervista al segretario di Trento Rise, apparsa questa mattina su un quotidiano locale, nella quale lo stesso dichiara di aver messo in guardia a suo tempo il Presidente Rossi sulle vicende poco chiare attorno a Deloitte. Se Rossi dice di aver chiuso i propri rapporti con Deloitte, occorre mettere in evidenza che nel luglio dello scorso anno lo stesso Presidente rispondeva ad un’interrogazione sostenendo l’azienda di servizi Deloitte a livello globale. “Noi siamo per la presunzione di innocenza” ha aggiunto, “ma ci sono una serie di vicende poco chiare e c’è un atteggiamento poco coerente e versioni confuse del Presidente Rossi con riferimento a questa vicenda”. Quanto ai conti, sarebbero 2 milioni e mezzo all’anno i soldi dati a Trento Rise negli ultimi 7 anni: una cifra considerevole, ha osservato.

Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha richiamato Alcide Degasperi il cui esempio pare non essere stato seguito negli ultimi 15 anni dagli amministratori provinciali: molte risorse sperperate, molti investimenti a debito che resteranno sulle spalle dei nostri figli: fermatevi con questo assistenzialismo, ha raccomandato alla Giunta provinciale, “occorre spendere bene e con meno”. Il Presidente Rossi è a suo avviso di fronte ad un bivio: deve avere il coraggio, de sferra un colpo, di arrivare fino in fondo. Bene chiudere Trento Rise, ma il problema è cosa fare da qui in avanti rispetto a questo tema, ha aggiunto.

Walter Viola (Progetto Trentino) si è interrogato sul ruolo del Consiglio provinciale: certe questioni spettano alla magistratura che sta indagando su questi argomenti, però se qualche tempo fa si fossero ascoltati i consiglieri che ponevano domande su quanto stava accadendo su Deloitte e Trento Rise, forse oggi non saremmo a questo punto. Il problema, tra l’altro è quale sia l’impatto reale degli incarichi dati a Deloitte: “in cosa consiste il lavoro fatto sulla pubblica amministrazione e se ci sia stato un impatto positivo”, si è chiesto. Mi pare che i risultati siano tutti da verificare, ha concluso.

 

Filippo Degasperi (5Stelle) ha risposto al collega Viola che il risultato è pari a zero. Mi sono stupito, ha osservato, quando è scoppiato tanto clamore alla notizia dell’inchiesta su Deloitte perché qui è un intero sistema che va criticato. Anche i numeri dati da Rossi a suo avviso non quadrano: dal 2009 al 2014 i dati in suo possesso riferiti alla sola Informatica Trentina porterebbero a 8 milioni 173 mila 800 euro. Il consigliere dei 5 Stelle ha rilevato l’atteggiamento poco coerente del Presidente Rossi con riferimento alla Deloitte, richiamando alcune dichiarazioni che in tempi non sospetti non facevano trasparire la volontà di chiudere i contratti.

 

Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha ricordato che le questioni giudiziarie attorno a questo episodio sono oggetto delle indagini della magistratura. Il Consiglio deve invece interrogarsi sulla valenza politica di questa complessa vicenda, sintomo di un modo di gestire la cosa pubblica che ha caratterizzato per un quindicennio la politica trentina. Limitare tutto al “dellaismo” sarebbe riduttivo. Ad essere messa qui in discussione è a suo parere la politica dell’uomo solo al comando, allergico al confronto e alle mediazioni. E’ un sistema, troppo pervasivo nel quale è potuto accadere che si affidino alla Deloitte consulenze milionarie come quelle di cui stiamo parlando. La vicenda ha un contenuto tutto politico, ha ribadito Borga in conclusione, ed è il frutto di 15 anni di conduzione scellerata della cosa pubblica da parte del centrosinistra.

Informatica Trentina per un impegno di spesa pari a 4 milioni 968 mila euro per la scorsa legislatura e 1 milione 148 mila per la corrente.

Il consorzio Trento Rise, ha aggiunto Rossi, nasce a fine 2010 e nel 2011 la Pat firma una prima convenzione, ma il documento di rendicontazione delle attività di maggior rilievo è il rendiconto 2013. Da una prima analisi sono emersi alcuni scostamenti rispetto al piano attuativo e l’inopportunità di avviare alcune attività inizialmente programmate. Considerazioni che hanno fatto cambiare gradualmente l’orientamento di Pat nei confronti di Trento Rise, fino alla decisione di procedere alla messa in liquidazione per la quale sono stati nominati dei liquidatori con l’incarico di chiudere i contratti in essere e di revocare le gare già avviate. Da un punto di vista politico, ha concluso Rossi, questa Giunta ha adottato provvedimenti che hanno cambiato l’assetto delle attività che Trento Rise stava mettendo in campo e per Deloitte ha deciso di non avvalersi più della collaborazione fino a chiudere le relative valenze

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