“Custodire la fertilità del suolo”

La prossima domenica, 8 novembre, sarà celebrata in tutte le parrocchie trentine la festa del ringraziamento. Dalla benedizione dei trattori e degli attrezzi agricoli, all'offerta dei frutti della terra, ogni comunità valorizza con le sue tradizioni il messaggio che questa Giornata (nata nel 1951 per iniziativa della Coldiretti e dal 1999 coordinata a livello nazionale dall’Ufficio Nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro) ogni anno ripropone.

Il tema scelto per la Giornata Nazionale del Ringraziamento 2015 (le celebrazioni ufficiali si terranno a Cagliari domenica 15 novembre), dal titolo “Il suolo, bene comune”, riconosce il ruolo insostituibile del suolo, “in ordine alla produzione di cibo, ma anche per la tutela della biodiversità e per la mitigazione del mutamento climatico”. Nel Messaggio dei Vescovi per questa 65ª Giornata, il suolo viene definito un “bene comune fondamentale” da cui dipende il futuro dell'umanità, su cui però si riflettono “quegli squilibri che a partire dal cuore umano trovano espressione nella società e nell'economia”.

Custodire la fertilità del suolo, prestare attenzione alle destinazioni d’uso della terra, arginare il fenomeno del land grabbing – l’accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica –, garantire il diritto di accesso alla terra e alle risorse ittiche e forestali: sono le sfide che i Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro ricordano nel Messaggio.

Essi individuano come “compito specifico delle comunità ecclesiali” “l'attenzione per la dimensione educativa e formativa”. “Si tratta, in particolare – spiegano nel Messaggio – di apprendere a rinnovare la nostra percezione del mondo, imparando a sentirsi parte di parte di una comunione creaturale sulla terra di tutti e a percepirsi come amministratori di un prezioso bene comune, i cui frutti hanno una destinazione universale. Di imparare soprattutto la dimensione del ringraziamento, mettendosi alla scuola indicataci dall'Eucaristia”.

“Celebriamo, dunque, – si legge al termine del Messaggio – con gratitudine e speranza la festa del ringraziamento, come abitatori e custodi responsabili della terra affidataci”.

A zonzo nell’orto

Andare a zonzo nell’orto

a incontrare piante diverse

già seminate o inventate dal vento.

Scoprire dalle foglie appassite

un bulbo nuovo sottoterra.

Inciampare nelle radici del passato

e sentirsi immersi nella campagna.

Prendere il fresco della fontana

e gustare i colori raccolti nel cesto.

Riempirsi la mente di odori

e non sentire l’età del sudore.

Paolo Zanasi

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