“Passione e voglia di fare sport”

Promosso dal Coni, “Alleniamoli a crescere bene” è un nuovo progetto di attività sportiva pomeridiana rivolta ai ragazzi fra i 5 e i 13 anni. Dodici le realtà cittadine che si sono messe a disposizione. “Il nostro ruolo è quello di incentivare e diffondere l'attività sportiva sul nostro territorio, a tutti i livelli”, dice il presidente Torgler

“Alleniamoli a crescere bene”. È questo lo slogan del progetto “Coni ragazzi”, il nuovo servizio di attività sportiva pomeridiana rivolta ai ragazzi fra i 5 e i 13 anni: promosso in collaborazione con il Ministero della Salute, si pone obiettivi ambiziosi in un contesto sociale ed economico che impone di cercare nuovi mezzi per promuovere pratiche virtuose.

Il progetto vuole proporre iniziative per la diffusione dell'attività sportiva e motoria, quale strumento di tutela della salute e del benessere psico-fisico dei bambini, fornendo un servizio sociale alle famiglie in difficoltà e diventare un prezioso catalizzatore di esperienze, sviluppando nel gioco e nello sport le capacità di integrazione e di socializzazione dei ragazzi.

Obiettivi perseguiti con grande concretezza: ecco perché assume ancora maggiore rilevanza il fatto che il servizio proposto dal Coni regionale sia gratuito, non richieda vincoli di nazionalità, e metta a disposizione un operatore di sostegno al fianco del tecnico sportivo in caso di situazioni di disabilità (le iscrizioni si chiudono il 9 novembre, maggiori informazioni sul sito www.coniragazzi.it).

Le società sportive trentine hanno risposto presente: sono dodici le realtà cittadine che si sono messe a disposizione per coinvolgere gli iscritti al progetto due ore a settimana, per ventitré settimane legate al calendario scolastico. “E questo è solo uno dei tanti progetti che come Coni promuoviamo e portiamo avanti”, commenta il presidente del Comitato regionale del Coni, Giorgio Torgler. “Il nostro ruolo è proprio questo, incentivare e diffondere l'attività sportiva sul nostro territorio, a tutti i livelli. Normale che la nostra attenzione sia sui giovani: dobbiamo combattere la spinta all'agonismo precoce (una porta aperta sull'abbandono) e lasciare che il gioco trasmetta quei valori fondamentali che lo rendono tanto importante per la crescita dei nostri ragazzi”.

Valori che non si limitano all'attività sportiva, ma che hanno ricadute positive nella crescita dei bambini a 360°: “Basta pensare – continua Torgler – a quanto sia importante combattere la sedentarietà e l'obesità dei giovanissimi: trasmettere insegnamenti positivi su alimentazione e 'movimento' è uno dei nostri primi obiettivi, e questo alla lunga migliora la qualità della salute generale della società. Senza dimenticare inclusione e integrazione: tutti questi valori, lo ripeto, si imparano nel gioco, non nell'agonismo che spinge a un risultato a tutti i costi”.

Inutile aggiungere che è dalle scuole che partono la maggior parte dei progetti promossi dal Coni regionale, che punta su percorsi differenziati in base alle fasce d'età: “Abbiamo iniziative dentro e fuori dalle scuole, in verità: per le elementari abbiamo tre progetti, che partono dal coinvolgimento di giovani laureati che affiancano i docenti, passano per la presenza di istruttori di società sportive locali e arrivano alla formazione degli insegnanti stessi”, prosegue il presidente. “Devo dire che questo tipo di aggiornamento, che fa parte del progetto di 'alfabetizzazione motoria' ha riscosso molto interesse, circa 130 docenti hanno fatto richiesta per poter partecipare ai nostri corsi”.

E poi ci sono i tutor per la sessantina di ragazzi segnalati dalle federazioni per i quali si prova a semplificare la difficile convivenza fra scuola e sport (con un occhio di riguardo per i loro risultati negli studi), o il “Progetto Talenti 2020” coordinato dalla Provincia. “Nel panorama nazionale siamo certamente un territorio virtuoso, che si sta muovendo nella giusta direzione: però non ci accontentiamo, e sappiamo che dobbiamo crescere e continuare a lavorare”, rilancia Torgler. “Le cose su cui dobbiamo concentrarci maggiormente? Direi i nostri rapporti con la scuola e con le società sportive”. Rapporti che il presidente Torgler sa benissimo essere di non facile gestione: “Con la scuola dobbiamo lavorare di più, e con maggiore efficacia: penso per esempio alle due ore di educazione fisica alle elementari, per circa metà dei bambini, quelli che non praticano attività nel pomeriggio, quello rimane l'unico momento di sport della settimana”.

Per quanto riguarda le società sportive (e i Comuni che sul territorio dovrebbero garantire maggiore disponibilità nel mettere a disposizione le proprie strutture), la volontà del Coni è quella di dare unità di intenti e obiettivi comuni ai tanti dirigenti e volontari che si impegnano ogni giorno: “Abbiamo la fortuna di avere tante realtà attive e volenterose, mettiamo questo grande potenziale a disposizione dei ragazzi: trasmettiamo passione e voglia di fare sport, facciamo provare ai nostri bambini quanti più tipi di discipline possibili e alziamo l'asticella della qualità tecnica e soprattutto umana dei nostri istruttori”.

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