“Nature”, arte ed ecologia

Un’esplorazione plurale della relazione tra uomo e natura

Joseph Beuys (1921-1986), “sciamano” dell’arte del Novecento, anticipando la odierna, diffusa, sensibilità al riguardo del rapporto fra uomo e natura, aveva dichiarato che: “Ancora per un certo periodo di tempo ci rimane la possibilità di venire liberamente a una decisione, la decisione di prendere un corso che sia diverso dal quello che abbiamo percorso nel passato. Possiamo ancora decidere di allineare la nostra intelligenza all’intelligenza della natura”.

E’ questo il punto di partenza adottato da Margherita de Pilati nella curatela della mostra appena inaugurata alla Galleria Civica di Trento. L’artista in sé non è un politico né un forestale, uno scienziato, un economista, un filosofo o altro. Il suo ruolo è realizzare operazioni artistiche finalizzate alla sollecitazione di una coscienza critica nel pubblico, operazioni che addirittura possono anche oltrepassare i limiti temporali della sua stessa esistenza, riuscendo talvolta a trasformare degli oggetti o delle azioni in sé ordinarie e banali in occasioni di riflessione non solo individuale ma collettiva capaci di evocare i significati più profondi del rapporto fra l'uomo e, in questo caso, la natura.

Attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e i lavori di alcuni tra i maggiori artisti del nostro tempo, la Galleria Civica propone dunque un’indagine attualissima quanto urgente sull’ecologia. In sintonia con sensibilità diffuse e condivise nell’etica contemporanea, insieme alla relazione tra esseri umani e natura al centro è posta la consapevolezza, in ciò, della responsabilità collettiva. “Vissuta o sfruttata, contemplata o utilizzata, la natura è inseparabile dall’uomo. Nel percepirla, conoscerla e descriverla, gli artisti sono al tempo stesso oggetto inscritto nella realtà e soggetto esterno e narrante”.

A opere appartenenti alle collezioni del Mart, si aggiungono prestiti provenienti da gallerie e raccolte private. Il percorso è libero, eterogeneo e tutt’altro che dogmatico: a opere dal forte contenuto politico si affiancano lavori talvolta ironici o maggiormente lirici, in un’esplorazione plurale della relazione tra uomo e natura, da sempre oggetto di analisi e, al tempo stesso, d’ispirazione per studiosi, ricercatori, artisti.

In mostra vi sono circa 50 opere di grandi artisti internazionali come Joseph Beuys, Christo o Tony Cragg, di grandi italiani tra i quali Michelangelo Pistoletto o Mario Schifano, di artisti regionali peraltro di fama internazionale quali Willy Verginer o Stefano Cagol e pure, confermando la vocazione della Galleria Civica e il suo legame con il territorio, sono inoltre esposti anche opere di giovani quali, Michele Parisi e Federico Seppi.

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