Un umanesimo umile e lieto

I passaggi più significativi del discorso pronunciato dal Papa in Duomo

E’ stato definito la “minienciclica” di Papa Francesco alla Chiesa italiana il lungo discorso pronunciato nel Duomo di Firenze. Ecco alcuni dei passaggi più significativi (il testo completo su www.vitatrentina.it).

IL VOLTO: “Possiamo parlare di umanesimo solamente a partire dalla centralità di Gesù, scoprendo in Lui i tratti del volto autentico dell’uomo”.

PAROLE A VUOTO: “Non capiremo nulla dell’umanesimo cristiano e le nostre parole saranno belle, colte, raffinate, ma non saranno parole di fede. Saranno parole che risuonano a vuoto”.

UMILTA’, DISINTERESSE, BEATITUDINE: “L’umanità del cristiano è sempre in uscita, non è narcisistica, autoreferenziale”; “Evitiamo, per favore, di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli”. “Non dobbiamo essere ossessionati dal potere. Una Chiesa che pensa a sé stessa e ai propri interessi sarebbe triste”.

CHIESA IN USCITA: “Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze”.

TENTAZIONE PELAGIANESIMO: “Davanti ai mali o ai problemi della Chiesa è inutile cercare soluzioni in conservatorismi e fondamentalismi, nella restaurazione di condotte e forme superate che neppure culturalmente hanno capacità di essere significative”.

TENTAZIONE GNOSTICISMO: “Porta a confidare nel ragionamento logico e chiaro, il quale però perde la tenerezza del fratello”. “Non mettere in pratica, non condurre la Parola alla realtà, significa costruire sulla sabbia, rimanere nella pura idea e generare intimismi che non danno frutto, che rendono sterile il suo dinamismo”-

CAMILLO E PEPPONE: “Vicinanza alla gente e preghiera sono la chiave per vivere un umanesimo cristiano popolare, umile, generoso, lieto. Se perdiamo questo contatto con il popolo fedele di Dio perdiamo in umanità e non andiamo da nessuna parte”

VESCOVI: “Ai vescovi chiedo di essere pastori, non di più, pastori: sarà la gente, il vostro gregge, a sostenerci”.

POTERE: “Che Dio protegga la Chiesa italiana da ogni surrogato di potere, d’immagine, di denaro”.

DIALOGO: “Il modo migliore di dialogare è quello di fare qualcosa insieme, non da soli, tra cattolici, ma insieme agli uomini di buona volontà”

CITTADINI: “I credenti hanno da dare un contributo specifico alla costruzione della società comune. I credenti sono cittadini. La nazione non è un museo, ma è un’opera collettiva in permanente costruzione.

GIOVANI: “Superate l’apatia. Per favore, non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico”.

OGGI: “Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca”.

SINODALITÀ: “Permettetevi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii Gaudium”.

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