Il Parco “ripescato”

Se n'era cominciato a parlare una decina d'anni fa. Ora il progetto di valorizzazione dell'Avisio ritorna in Consiglio

Dopo il Doss Paion che sovrasta la borgata, l'Avisio la lambisce ormai da millenni e le coste lavisane sono diventate un tutt'uno con il paese, specialmente dopo gli ultimi lavori eseguiti dalla Pat che hanno ripristinato i sedimi intorno alle rive, realizzando nel contempo le tanto attese “passeggiate”.

Nel corso di un recente Consiglio è riaffiorato il progetto trattato ancora nei primi anni del decennio scorso, quando in Comune si parlava tanto dell'allora decantato e auspicato “Parco Fluviale”. Era stata proprio la Provincia ad approvare la variante generale al PRG del Comune di Lavis, nella quale erano stati individuati anche i biotopi e le relative aree di valorizzazione.

Con la sigla “P 35” era stato indicato il biotopo cosiddetto “Foci dell'Avisio” (praticamente nei paraggi del Ponte dei Vodi), mentre le aree limitrofe erano state destinate come valorizzazione e individuate poi come “Parco dell'Avisio”. Il progetto del parco interessava invece i due comuni confinanti, quello di Lavis e anche quello di Trento, collegati dal ponte S.Giovanni Bosco proprio sui lati della zona interessata, quella confinante con via Orti e in su verso piazza Loreto e l'altra dirimpetto verso San Lazzaro.

Allo scopo di condividere questa iniziativa, tra le due amministrazioni era stata stipulata anche una convenzione. L'intento era quello tutto rivolto al progetto di riqualificazione dell'asta fluviale dell'Avisio, dalla Serra di S.Giorgio (Zambel), fino al biotopo Foci dell'Avisio appunto, verso l'Adige e il Ponte dei Vodi. La convenzione di allora prevedeva anche l'assunzione da parte di Lavis dell'incarico di promotore in primis, mentre il progetto doveva essere poi approvato da entrambe le amministrazioni comunali.

Dopo una quindicina d'anni se ne torna a parlare e proprio in Consiglio Comunale di Lavis, dove esiste la ferma volontà di riprendere in mano l'intero progetto di allora. Dopo questi anni di “riposo” nei cassetti del Muncipio lavisano, il progetto vede nuovamente la luce e proprio l'amministrazione ha deciso di delegare il consigliere comunale, Enzo Marcon, ad occuparsi dell'intera vicenda, dato che proprio negli anni 2000 era assessore comunale all'ambiente e quindi conosce bene la storia e tutto il tema del Parco Fluviale.

Verrà ripresa interamente l'idea di allora, ci ha detto Marcon, un progetto sicuramente ambizioso con valenza educativa, che nasce con la volontà di creare un vero e proprio attaccamento al territorio e al suo torrente. Ci saranno anche tanti progetti culturali di coinvolgimento delle scuole locali di ogni ordine e grado, verrà creata anche una particolare cartellonistica esterna all'intero percorso.

Con il “ripescato” progetto del Parco Fluviale si lavorerà intensamente con il Servizio Biotopi della Provincia; il progetto avrà una valenza sovracomunale e per necessità contingente in esso verrà coinvolto anche Giovo incluso nell'area a nord del percorso avisiano. Enzo Marcon ha poi aggiunto che con il progetto riesaminato “si cercherà soprattutto di creare e intensificare sempre più l'attaccamento all'intero nostro territorio, e a quel torrente Avisio che da secoli bagna le nostre sponde e accompagna la vita dei lavisani”.

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