“Non toccateci l’Arnò”

In val di Breguzzo un comitato di cittadini si oppone ai nuovi progetti di sfruttamento idroelettrico del torrente Arnò

Gli annunciati progetti di ulteriore sfruttamento a scopi idroelettrici del torrente Arnò in Val di Breguzzo hanno mobilitato un gruppo di cittadini di Breguzzo e di altri paesi del futuro Comune unico di Sella Giudicarie, che comprenderà oltre a Breguzzo anche gli attuali Comuni di Bondo, Lardaro e Roncone, riuniti nel Comitato civico “Salvarnò”, costituitosi il 3 novembre scorso. I tempi per un’efficace opposizione ai progetti presentati ai competenti uffici provinciali e oggetto delle delibere 1170 e 1171 del 13 luglio 2015, lamenta il Comitato Salvarnò, sono però piuttosto stretti. E l’obiettivo dichiarato al momento è quello di congelare tutte le decisioni, “almeno fino all’elezione della nuova amministrazione del Comune di Sella Giudicarie”.

Giovanna Molinari, referente del Comitato civico insieme a Barbara e Giacomo Bonazza, osserva che sulla vicenda c’è stata da parte delle amministrazioni carenza “sia nel metodo che nel merito”: per la “poca e non precisa informazione” anche ai consiglieri comunali e per l’impatto ambientale “ulteriore e pesante” di questi nuovi impianti sul torrente Arnò e sulla sua portata, che, osserva, “non si può barattare con qualche decina di migliaia di euro ai Comuni”.

L'iter di questi progetti a livello di amministrazioni comunali, osserva in una nota il Comitato civico, risulta in molte fasi ingarbugliato; mentre in proposito i privati hanno le idee molto chiare. Capita così, scrivono i promotori del Comitato Salvarnò, “che il sindaco di Breguzzo scopra per caso all'inizio del 2014” le cinque richieste di concessione idroelettrica sul torrente Arnò da parte di società private. E il Comune che fa? Cerca di porsi in concorrenza presentando una propria richiesta di concessione per un'opera di presa in località Maltina e relativa centrale in località Mulino.

Nell’ottobre dello stesso anno si svolge la prevista Conferenza dei Servizi in merito alle domande di concessione, ma i sindaci di Bondo e di Breguzzo non vi prendono parte. In quella sede i diversi Servizi provinciali coinvolti rimarcano che “sussiste un interesse ambientale incompatibile con la derivazione richiesta”. Sembrerebbe uno “stop” autorevole. Invece i consigli comunali di Bondo e di Breguzzo si muovono in altra direzione.

Il 26 gennaio 2015 il consiglio comunale di Bondo si esprime favorevolmente sulle concessioni. A Breguzzo, dove l'amministrazione comunale vive momenti difficili, il consiglio si spacca. Viene approvata, con una maggioranza risicata, con i consiglieri di minoranza che lasciano l'aula, una delibera a favore. Ma solo pochi giorni dopo cinque consiglieri di maggioranza rivedono la loro posizione. Che è successo? Hanno saputo dell’esistenza di una bozza di convenzione tra i Comuni di Breguzzo e di Bondo e i due soggetti che richiedono le concessioni: sono, ricorda il Comitato, “la Measure srl Unipersonale di Pinzolo e il signor Romano Menapace di Tassullo (progettista comune, l'ing. Fabio Binelli)”. Così i cinque consiglieri di maggioranza “dissidenti” e i cinque di opposizione presentano un ricorso contro la precedente delibera favorevole al rilascio delle concessioni, ricorso sostenuto anche dalle firme di 170 censiti di Breguzzo. Per scongiurare il rischio di una inopinata approvazione da parte della giunta, i consiglieri rassegnano le loro dimissioni facendo decadere il consiglio comunale (arriverà poi di conseguenza il Commissario).

A questo punto sembra scontato che ad occuparsi della questione “centrali sull’Arnò” sarà il nuovo Comune di Sella Giudicarie. Ma in piena estate a Breguzzo e Bondo si viene a conoscenza che la Provincia di Trento “ha deliberato su due domande di concessione di derivazione dell'acqua del torrente Arnò in zona Pianone”, dichiarando che “non sussistono prevalenti interessi pubblici ad un diverso uso dell'acqua rispetto a quello idroelettrico e che non sussiste un prevalente interesse ambientale incompatibile con le domande di concessione”. A quanto pare l'Appa (l'Azienda Provinciale per la Protezione dell'Ambiente) avrebbe modificato il suo precedente parere “a seguito di una modifica delle condizioni di servizio per l'impianto presentata nel frattempo dai richiedenti”.

Per i cittadini che hanno sostenuto il ricorso si tratta di un voltafaccia che li spinge a preoccuparsi ulteriormente e a costituirsi, appunto il 3 novembre scorso, in un Comitato civico. L’atto di costituzione viene depositato presso il Comune di Breguzzo e in copia presso i Comuni di Lardaro, Roncone e Bondo, per dare così modo di sottoscriverlo ad altri cittadini, che ne condividessero la finalità: impedire un nuovo intervento idroelettrico sul torrente Arnò, già gravato da altre opere di presa e da una centrale realizzata alcuni anni fa su un suo affluente, il torrente Roldone.

Il Comitato organizza una prima serata informativa e di sensibilizzazione della popolazione giovedì 19 novembre alle 20.30 nella sala consigliare del Comune di Breguzzo. Interverranno in qualità di esperti l'antropologo Annibale Salsa e il prof. Maurizio Siligardi, docente di ecologia fluviale all'Università di Trento.

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