Artisti trentini per la Luce vera

Nella universalità e atemporalità del tema trattato, gli autori delle opere presenti sono tutti trentini anche se di generazioni assai diverse: nell'ordine Giuliano Ernesto Armani (1898-1986), Carlo Bonacina (1905-2000), Bruno Colorio (1911-1997), Marco Berlanda (1932), Pietro Verdini (1936), Cirillo Grott (1937-1990), Luigi Senesi (1938-1978), Settimo Tamanini /Mastro 7 (1943), Mauro De Carli (1944-2008). In più una dolcissima Madonna dell’uva in legno policromo di Othmar Winkler (1907-1999).

Fra le varie tematiche, spicca la luce, come nel caso dei due quadri astratti “Gradualità segnica” di Luigi Senesi. Ovvero soggetti figurativi: la figura dell’angelo annunciante, la maternità, la natività. Da segnalare, tra le varie opere, un' importante scultura in noce di Cirillo Grott (“Preghiera”) raffigurante una Madonna in “dolce attesa” nel solco delle famose “Madonne del parto”. In Toscana già dalla prima metà del Trecento circolava la raffigurazione realistica della Vergine incinta.

Questo soggetto iconografico venne chiamato "Madonna del parto" e rappresenta la Madonna da sola, in piedi, in posizione frontale e visibilmente incinta. Uno tra gli elementi che la distingue da una normale donna incinta è il libro chiuso appoggiato sul ventre, allusione al Verbo Incarnato. Secondo diversi autori l'immagine (quella più famosa è la Madonna del parto di Piero della Francesca databile 1455-65), fu concepita per mostrare che la natura umana del Cristo era veramente umana, e non creata prima in Paradiso come sostenevano alcuni teologi eretici dei primi secoli e, successivamente, medievali.

La raffinata “Madonna con bambino e colomba” di Carlo Bonacina, appartenente alla tipologia delle madonne del latte, già esposta alla Biennale di Venezia nel 1940, è stata solo da poco tempo riscoperta e pubblicata: fa piacere poterla rivedere.

Il dipinto però che è stato scelto per la locandina è “La Madonna dei bombardamenti” di Giuliano Ernesto Armani. E non certamente a caso. Il quadro merita di essere segnalato per diversi motivi. Innanzitutto per la sua fine fattura: è un’opera raffinata fra le migliori dell’artista. In secondo luogo per la grande importanza storica che riveste, essendo l’unica opera che rappresenta i tragici bombardamenti di Trento nella seconda guerra mondiale. E ancora per la sua storia recente: esattamente quattro anni fa era stata venduta dalla Casa d’Aste Von Moremberg ad un acquirente americano. Quest' estate, due cugini trentini, memori della “fuga” all’estero dell’opera, l’hanno ricomprata – sempre ad un’asta, tenutasi nello Stato dell'Iowa – riportandola in Trentino. Ora la riconsegnano in visione alla comunità, con generosità, per il periodo dell’esposizione. Un’occasione da non perdere.

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