Dialogo tra moderno e contemporaneo

I capolavori dell'Ottocento, da Courbert a Segantini, e un percorso storico-artistico dagli avanguardisti ai nuovi media

Sono il “debutto di un lavoro di squadra” e “mirano a valorizzare appieno l'architettura museale e le peculiarità del territorio” – come ha sottolineato il direttore del Mart, Gianfranco Maraniello – le due nuove mostre, che saranno inaugurate venerdì 4 dicembre alle 18, presso gli spazi espositivi del Museo d'arte moderna e contemporanea di Rovereto. Martedì 1 dicembre si è tenuta un'anteprima per la stampa, alla presenza dell'assessore provinciale alla cultura, Tiziano Mellarini. Le mostre avviano il nuovo progetto di Mart introdotto da Maraniello e che giungerà a regime nel mese di giugno.

“La coscienza del vero – capolavori dell'Ottocento, da Courbert a Segantini”, curata da Alessandra Tiddia, presenta un centinaio di opere che indagano alcuni momenti della cultura figurativa ottocentesca, tra Romanticismo ed Impressionismo (1840-1895). Staccatisi dai rigidi schemi accademici degli ideali classici e romantici, gli artisti guardano con occhi nuovi la società e la natura. Favorisce ciò l'invenzione della fotografia, così fedele al vero da stimolare un continuo confronto con la pittura ottocentesca. Numerosi gli artisti esposti, quadri provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private o dalle raccolte del Mart, tra cui grandi maestri come Gustave Courbet, paladino dei soggetti di vita quotidiana, incluse le classi più umili, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giovanni Boldini e Franz von Lenbach. La rimodulazione delle sale ha reso gli spazi espositivi più aperti e più luminosi, con un maggior utilizzo della luce naturale, e con un percorso che offre al visitatore maggior libertà di scelta.

Dopo l'Ottocento, si passa nelle gallerie del moderno e del contemporaneo con la permanente de “Le collezioni”, un percorso storico-artistico di carattere cronologico ideato da Maraniello e curato da Daniela Ferrari e Denis Isaia. Troviamo avanguardisti capaci di recuperare la tradizione, nella riscoperta della classicità e dell'antico, oltre al recupero della dimensione trascendentale dell'arte (nomi come Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Gino Severini, Enrico Prampolini, Giorgio de Chirico), fino alle sperimentazioni contemporanee e ai nuovi media, sezione collocata al secondo piano.

Orario: da martedì a domenica: 10-18, venerdì: 10-21.

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