Dsa, parliamone!

Un gruppo di genitori ha fondato un'associazione per sostenere e informare famiglie con figli che presentano difficoltà nell'apprendimento. “Spesso sono sole e impreparate”, dice il presidente Chistè

Imparare a leggere, a scrivere, fare di calcolo sono abilità della comunicazione primarie che ogni bambino acquisisce durante i primi anni di scuola. Ma si tratta di un percorso che non è uguale per tutti. Ci sono alunni, infatti, che vivono con difficoltà questa fase di apprendimento, con la conseguenza di essere spesso giudicati come distratti o svogliati generando sfiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Tecnicamente si parla di “Dsa” per indicare tutti quei disturbi specifici dell'apprendimento che consistono nella difficoltà ad acquisire abilità come la scrittura, la lettura e il calcolo (i più conosciuti). Solo in Italia la casistica di Dsa interessa almeno il 5% della popolazione in età scolare.

Vivendo in prima persona questa situazione e mossi dalla necessità di dare una risposta concreta, un gruppo di genitori di Lavis ha fondato a settembre l'associazione di promozione sociale “DSA Trentino” alla quale hanno aderito insegnanti della scuola materna e primaria, un referente Bes (per i bisogni educativi speciali) e due esperti psicologo e logopedista.

In questo caso l'acronimo Dsa significa però “Domani saremo autonomi”: un orientamento condiviso da tutti i componenti all'interno di un ambito che, nonostante l'ampia letteratura e una legge volta a richiamare l'attenzione sulla questione (n.170 del 2010 che riconosce questo disturbo e lo tutela in ambito scolastico) ha ancora tanta strada da fare.

“Mancano suggerimenti su come intervenire per aiutare il bambino con Dsa e fornire un sostegno concreto alle famiglie spesso sole e impreparate di fronte a queste difficoltà”, spiega Paolo Chistè, presidente dell'associazione. Il team è pronto a dare il proprio contributo per colmare questo vuoto informativo. “Vogliamo arrivare in tutte le zone del trentino per informare, sensibilizzare le persone”, continua Chistè. “Siamo convinti che con l'aiuto di tutti – mondo sociale, esperti, scuola e famiglie – i bambini che presentano difficoltà nell'apprendimento riusciranno a diventare autonomi”.

Il gruppo punta alle scuole nell'obiettivo di creare una collaborazione e un dialogo proficuo. Segno concreto di una crescente attenzione le prime serate organizzate quest'anno da “DSA Trentino” in rete con alcuni istituti ed enti della provincia di Trento (Lavis, Mori, Mezzocorona e Cognola). “Il nostro obiettivo è raccontare la nostra piccola esperienza. Far sentire altri genitori meno soli”.

Fra le varie attività propone gruppi di auto mutuo aiuto. Ogni ultimo venerdì del mese vengono organizzati momenti di confronto per le famiglie. “Invitiamo i genitori a contattarci – conclude il presidente Chistè – farsi avanti e aver il coraggio di parlare di una situazione che accomuna tante famiglie”.

“I bambini e più in generale i soggetti con dsa hanno bisogno di persone che credono in loro”, spiega l'esperto logopedista Lorenzo Cainelli. Sta quindi nell'attenzione e nello spirito propositivo del docente attivare, in accordo con la famiglia, delle misure compensative o aiuti per ogni ragazzo. Un ottimo ausilio sono le mappe concettuali, l'approccio allo studio attraverso l'aiuto delle immagini. “Gli insegnanti devono essere aggiornati e preparati, tiene a sottolineare Cainelli. “La scuola sta cambiando e loro devono cambiare con essa”. Risuona spesso la parola collaborazione e il suo valore perchè si lavora bene se c'è dialogo e si fa rete tra tutte le risorse sul territorio. Solo così una differenza o caratteristica individuale sarà considerata ricchezza e non più problema.

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