Lo show che piace

Palazzetto gremito ed entusiasta per gli All Star Game, dove il basket esalta il gesto tecnico e l'acrobazia fine a se stessa

Semel in anno, dicevano i latini.  Una volta all’anno fa bene allo sport scherzare di se stesso, dimenticandosi di risultati e di arbitri, vincitori e vinti.  Divertimento allo stato puro, con l’esaltazione del gesto tecnico, il tiro perfetto ripetuto mille volte o l’acrobazia funambolica “pensata” solo in allenamento. Finora è solo il basket a garantire con la formula americana  All Star Game, praticata con i mostri sacri della NBA,  questa possibilità che una volta all’anno appunto raccoglie tifosi e appassionati in uno show quasi circense.

Lo abbiamo visto finalmente domenica a Trento, “una città che sta cambiando la geopolitica del basket italiano”, come ci ha testimoniato Dan Peterson, l’ottantenne coach sempre più uguale a se stesso e alla sua camminata nervosa a bordo campo, braccia conserte. L’esibizione  – ben orchestrata dalla  Federazione e da uno sponsor convinto – riesce ad accalappiare anche tifosi potenziali (meno “tecnici” e più spettacolari) che  si godono un’inedita sfida  fra i big del campionato, a parte qualche defezione, designati dal pubblico e soprattutto  l’esecuzione nell’intervallo dei fondamentali più spettacolari: la raffica dei tiri da 3 punti (25 palloni in un minuto da cinque diverse posizioni) e le schiacciate acrobatiche.  Un duello vero, vinto al Palatrento dal tiratore Simon Bramos per i cecchini e dal canturino Abass per l’invenzione del salto con palla sotto  gamba e schiacciata devastante. Un torneo con tanto di giuria e regolarmente ferreo, in grado di esaltare la perfezione e anche la difficoltà del singolo gesto tecnico, spesso poco valorizzato nelle fasi concitate di una partita.  Pubblico a bocca aperta,  musica da circo, e i giocatori seduti a gambe incrociate ad ammirare i propri compagni selezionati per l’acrobazia più virtuosa e incredibile.

Alla fine della serata – meritata da Trento e gradita dai trentini  – resta la domanda se questa formula non sia ripetibile ed estendibile anche ad altri sport: perché non scegliere altre sfide, non inventarsi  altri mini tornei fra i migliori specialisti, anche di altre discipline? Ecco alcune ipotesi – per realizzarle il compito tocca ad altri – raccolte in questa pagina.

 

Riquadro: Queste alcune ipotesi per “copiare” lo spirito degli All Star Game in altre discipline, alimentando passione e divertimento attorno ad alcuni gesti tecnici o alcune prove tecniche di particolare richiamo. Scrivete il vostro parere sul nostro profilo Facebook oppure a redazione@vitatrentina.it.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina