Le aule dell’unità

Dentro il “Vigilianum” aperti gli spazi ecumenici per incontri e visite di ragazzi e giovani. La presentazione nella Settimana di preghiera

Una novità non da poco nella Settimana per l'Unità. Il pellegrinaggio serale “passi di pace” che lunedì ha visto sostare rappresentanti di diverse fedi nei luoghi cittadini e le veglie moltiplicatesi in questi giorni nelle parrocchie trentine sono state anticipate sabato scorso dall'apertura dei nuovi spazi didattici allestiti presso il polo culturale Vigilianum di via Endrici.

“Non sarà solo la sede del Centro Ecumenico – hanno spiegato il direttore Alessandro Martinelli e il delegato vescovile don Andrea Decarli – ma l'ambiente accogliente che, fin dall'atrio e dalla sala conferenze, vuol favorire momenti d'incontro e di dialogo fra fedi diverse”. Una raccolta cappella per la preghiera – in continuità con quella già esistente al Centro “Clesio” in via Barbavoci – offrirà “ritiro” agli ospiti del Vigilianum.

Ma c'è un collaudato percorso didattico, allestito al piano terra, che punta a far conoscere più da vicino le diverse religioni e l'urgenza del dialogo. “Anche quest'anno saranno un centinaio le scolaresche e i gruppi giovanili già prenotati per un'esperienza di conoscenza anche visiva delle varie appartenenze religiose”.

Una quercia di Mamre esprime all'ingresso l'atteggiamento di accoglienza e d'incontro sincero; si prosegue con una riflessione sui tanti richiami religiosi presenti nella cronaca e sui testi-guida di ogni religione. Alla costruzione del dialogo hanno contribuito localmente tanti leader e persone semplici di varie religioni: li ricordano alcuni mattoni che riportano fra gli altri i nomi di Silvana Jellici Formilan e Florestana Sfredda, oltre naturalmente a don Silvio Franch, padre Nilo Cadonna e tanti altri. Avanti con i simboli, gli strumenti e anche gli abiti delle diverse confessioni – quasi tutti “donati” al Centro ecumenico da amici del Trentino – che vengono così presentate nelle loro fonti e nelle loro usanze. Ma il cammino si conclude con un'apertura al dialogo verso l'altro, grazie alla scoperta di alcuni utensili simbolici, nascosti nel “baule dell'unità”, indispensabili per imparare l'abbiccì del dialogo.

Durante tutta la Settimana dell'Unità gli ariosi ed eloquenti ambienti ecumenici saranno illustrati a quanti volessero arricchire le loro conoscenze e ripercorrere la storia dell'ecumenismo in diocesi.

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