Il 31 dicembre scorso l'edificio di San Patrignano situato a S. Vito di Pergine è stato definitivamente chiuso con lo svuotamento dell'intera struttura e il trasferimento dei macchinari rimasti; l'ultimo atto di una decisione comunicata dalla sede di Rimini nel marzo 2014. Ed è anche l'ultimo tassello di un puzzle che riproduce l'abbandono di un grande patrimonio edilizio e di aree pubbliche in quel di Pergine, iniziato diversi anni fa e che non pare abbia prospettive di soluzione. Ex Villa Rosa, ex Artigianelli, ex Cederna, parcheggio Tegazzo, palazzo Crivelli, San Patrignano sono le sei medaglie (d'oro o di legno?) che l'amministrazione comunale di Pergine è riuscita a conquistare negli ultimi anni e che oggi sono solo la testimonianza di un patrimonio immobiliare in continuo degrado.

Ex Villa Rosa. Originariamente “Villa Giulia”, realizzato dal grande progettista perginese Eduino Maoro nel 1912, l'edificio situato sulla collina del “Zucar”, entrò nel circuito della sanità trentina nel 1956, divenne convalescenziario Inail per passare nel 1981 nel sistema sanitario provinciale. Nell'estate 2013 fu chiuso definitivamente e i pazienti portati al nuovo ospedale nell'ex O.P. Da allora è completamente abbandonato ed è stato oggetto di furti e vandalismi.

Ex Artigianelli. Il grande complesso edilizio fu inaugurato a Susà dai Padri Pavoniani nel 1965 con la precisa finalità di formazione dei religiosi. Obiettivo che negli anni si è andato affievolendo, per cui è stato via via utilizzato per le necessità di spazi del comune di Pergine, dalla scuola media, alla casa di riposo, quale centro malati psichiatrici, infine come valvola di sfogo per l’accoglienza di bimbi e scolari in occasione di ristrutturazioni di asili e scuole. Nel 2010 i Pavoniani hanno chiuso definitivamente la sede di Susà, servita per una permuta con la Provincia: gli Artigianelli di Susà in cambio di un immobile della Provincia in piazza Fiera a Trento. Scambio avvenuto da un paio d’anni. A Susà non c’è alcuna novità e l’edificio è già stato saccheggiato dai vandali.

Ex Cederna. Da otto anni a nord di via Bellini c'è un enorme scavo (conquistato ormai dalla vegetazione) sul terreno occupato fino agli inizi di questo millennio della fabbrica Cederna. Artigiani, Comune e Cassa Rurale avevano dato avvio a un'operazione congiunta per realizzarvi un centro artigianale-residenziale, finito poi nel nulla causa la crisi generale. Resta la ferita ambientale a ricordare un periodo di vacche grasse, ma nessuno ancora ha deciso che cosa si farà….

Parcheggio Tegazzo. Progettata (2 piani interrati, uno in superficie, circa 300 posti auto) nel 1991 per dare una risposta ai molti residenti dell’antico rione privi di parcheggi ed anche ai cittadini della zona ovest di Pergine, l'opera era iniziata nel 2005 con un preventivo di spesa di 4,6 milioni di euro. Ritardi di vario genere e guai giudiziari con l'impresa hanno impedito finora di aprire i due piani interrati; ci sono solo 44 posti in superficie.

Palazzo Crivelli. Risalente al 1500, ultimo proprietario il conte Guido Crivelli, acquisito poi dalla Provincia e passato in affitto al Comune per 50 anni per l'importo di 96 euro l'anno. Nel 2012 la Provincia aveva dirottato su questo edificio 3,5 milioni non più utilizzati da PSA per il nuovo teatro all’aperto; un finanziamento era presente anche nell’accordo di programma sulla riqualificazione dei laghi, ma nulla poi è stato fatto.

San Patrignano. Struttura privata, acquistata dalla Comunità a S. Vito dove ha operato per un paio di decenni, per chiudere definitivamente l'anno scorso.

In questi anni amministratori e politici hanno giustificato in modi diversi, spesso scaricando su altri, la situazione esistente. Resta il fatto che da molto tempo ormai a Pergine non si è più in grado di lanciare lo sguardo oltre la siepe e programmare lo sviluppo della comunità. I palazzi possono essere solo strumenti in un piano complessivo che superi la quotidianità.