Misericordia, non sacrifici

Papa Francesco nella Quaresima dell'Anno Santo spiega il valore delle opere corporali e spirituali. E invia i missionari della misericordia

Nel suo messaggio per la Quaresima 2016, nel quale spiega perchè invierà nelle diocesi i Missionari della Misericordia, il Papa auspica che essa sia "un tempo favorevole per uscire dalla propria alienazione spirituale" e, attraverso le opere di misericordia corporali e spirituali, comprendere di essere tutti "immeritatamente amati dal Crocifisso”.

Con il titolo "Misericordia io voglio e non sacrifici" (mt 9. 13). Le opere di misericordia nel cammino giubilare", il messaggio parte dell'affermazione che “la misericordia di Dio trasforma il cuore dell'uomo e "gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia". Le opere di misericordia degli uomini verso il prossimo sono per così dire il "frutto" che l'amore misericordioso di Dio fa germogliare. Il più povero verso cui chinarsi si rivela – scrive il Papa – colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di essere ricco, ma è il più povero dei poveri perché è schiavo del peccato, "che lo spinge a utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la consapevolezza di essere anch'egli null'altro che un povero mendicante". Un "accecamento menzognero" che non gli fa vedere il povero Lazzaro che mendica davanti a casa sua. Un accecamento, ancora, che si accompagna a un delirio di onnipotenza, che può assumere forme sociali e politiche. E qui il Papa fa nomi e conognomi: "le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre l'uomo a massa da strumentalizzare". Ma Lazzaro è la possibilità di conversione che Dio ci offre. L'ascolto della Parola e le opere di misericordie possono portarci fuori dalla nostra "alienazione spirituale".

Con le opere di misericordia corporali possiamo toccare "la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati", con quelle spirituali – consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare – tocchiamo "più direttamente il nostro essere peccatori". Attraverso entrambe le opere corporali e quelle spirituali i peccatori possono ricevere in dono la consapevolezza di essere essi stessi poveri mendicanti. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i “potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di accorgersi di essere "immeritatamente amati dal Crocifisso"." Solo in questo amore c’è la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere".II rischio è restare sordi al povero che bussa, condannandosi "a sprofondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno". Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione!", è la conclusione del Papa. ricevere in dono la consapevolezza di essere essi stessi poveri mendicanti. Nella Quaresima di questo Anno Santo Papa Francesco invierà anche i “Missionari della Misericordia" , che – come ha spiegato nella bolla di indizione – saranno, soprattutto, segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in ricerca del suo perdono”
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