Beati loro!

È esplosa domenica scorsa in Laos la gioia dei cattolici per la beatificazione di padre Mario Borzaga, del suo catechista Paolo e altri 14 martiri

Una domenica memorabile, un “giorno del Signore” atteso da anni, nella storia della piccola comunità cattolica del Laos. Domenica 11 dicembre, dopo giornate di preghiera e anche di preoccupazione, si è tenuta in un clima gioioso nella capitale Vientiane l'Eucaristia per la beatificazione di padre Mario Borzaga, missionario trentino Oblato di Maria Immacolata, del suo catechista Paolo Thoj Xyooj (ucciso insieme a lui nell'aprile 1960) e altri 15 martiri laotiani morti fra il 1954 e il 1970 per mano dei miliziani comunisti.

SEI MILA PERSONE

Erano oltre 6 mila le persone che si sono raccolte nella cattedrale – impossibile contenerle tutte – provenienti dalle regioni vicine e in alcuni gruppi anche dal Vietnam e dalla Thailandia. “Mai nella storia del Laos cattolico c'era stato un appuntamento di queste proporzioni – ci ha testimoniato il camilliano fratel Gianni Dalla Rizza, “ponte” anche di aiuti fra Thailandia e Laos – tenendo conto che in Laos i cattolici sono 30 mila in tutto. C'erano tre cardinali, 12 vescovi e i sacerdoti erano ben 150 (normalmente in Laos operano al massino una 50 di preti, n.d.r.). La celebrazione è stata seguita con un silenzio partecipe ma alla proclamazione dei beati si è sentita forte la voce del vescovo di Vientiane mons. Kamsè esprimere la lode al Singore accompagnato poi dal ritornello del coro “Beati, beati, siete nella gloria per sempre. Ho pensato alla sorella di padre Mario, Lucia, ho pensato a quanto si sarebbe commossa ed ho pianto per lei”.

LE PAROLE DEL PAPA

Su indicazioni governative non era stata favorita la partecipazione di stranieri alla beatificazione (a parte sacerdoti e vescovi) e anche i cristiani delle regioni del Nord non hanno avuto il permesso. Dalle Filippine era arivato il rappresentante del Papa, cardinal Quevedo e i cardinali di Thailandia e Vietnam: a loro è stato dato un saluto apprezzato da parte del rappresentante del governo. Un momento d'intensa commozione anche per padre Angelo Pelis, confratello di padre Mario Borzaga (“vi racconterò tutto al ritorno in Italia, sabato 17”, ci ha detto al telefono), vicepostulatore della Causa, unico italiano fra i missionari reduci espulsi dal Laos nel 1975.

All'Angelus di domenica è arrivato anche il messaggio di Papa Francesco che ha citato i beati laotiani, auspicando che "la loro eroica fedeltà a Cristo possa essere di incoraggiamento e di esempio ai missionari e specialmente ai catechisti, che nelle terre di missione svolgono una preziosa e insostituibile opera apostolica, per la quale tutta la Chiesa è loro grata". I catechisti "fanno un così bel lavoro", ha proseguito il Papa, chiedendo un applauso per tutti loro, perché portano "il messaggio del Signore perché cresca in noi".

LA FESTA DEL SABATO

In Laos la festa era cominciata anche il giorno prima con una veglia di preghiera e l'Eucaristia alla quale ha partecipato anche un altro oblato italiano padre Pasquale Castrilli, biografo di padre Mario: “E' stata una grande emozione – ha detto padre Pasquale intervistato da Antonella Carlin ai microfoni di radio Trentino inBlu – perchè lo spettacolo del sabato sera è stato preparato dai giovani della parrocchia con danze e musiche laotiane. L’atmosfera era abbastanza distesa e ho riportato la sensazione di un certo dialogo nei confronti della Chiesa cattolica”.

IL VESCOVO IN SANT’ANTONIO

A Trento domenica mattina in contemporanea l’Arcivescovo ha presieduto l’Eucaristia nella chiesa di Sant’Antonio, vicina alla casa natale di padre Mario. Attorno alla sorella Lucia, gli altri familiari e a tanti soci dell’associazione “Amici di padre Mario Borzaga” si è stretta un’assemblea commossa, alla quale è stata presentata anche la biografia “trentina” curata da don Giulio Viviani per Vita Trentina Editrice. Attorno all’altare anche alcuni dei confratelli di padre Mario, compagni di seminario, anticipo della festa che si terrà il 30 aprile con la presenza di alcuni laotiani di etnia Hmong, come il catechista Paolo. All’omelia mons. Lauro Tisi ha parlato di padre Mario come “esempio di una vita vissuta non alla giornata, ma pienamente. Dobbiamo riscoprire l’utilità di porci domande ed avere dei desideri, come quelli di padre Mario”, ha aggiunto testimoniando il ricordo vivo che i docenti in Seminario gli avevano riferito di padre Borzaga. In un’intervista ad Avvenire Tisi aveva evidenziato anche l’abbinamento significativo con il catechista Paolo, “insieme in una scelta di vita che può contemplare anche il martirio”.

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