Un ponte tra culture

Gli studenti della “Rosa Bianca” sono in questi giorni a Monaco per incontrare i loro “colleghi” tedeschi. Un progetto che vuole creare un laboratorio di dialogo e riflessione comune, sul significato della memoria delle resistenze europee e la loro attualità

I giovani della quarta classe del liceo linguistico “La Rosa Bianca / Weisse Rose” di Cavalese, proprio in questi giorni si trovano a Monaco per incontrare i loro colleghi tedeschi. L'iniziativa rientra nell’ambito del protocollo d’intesa tra Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) Trentino, e la Provincia autonoma di Trento siglata il 25 aprile dell'anno scorso.

L’obiettivo è quello di creare un legame duraturo, non solo fra gli studenti del liceo della valle di Fiemme e quelli del Dante Alighieri di Monaco, ma coinvolgere, già a partire dal prossimo anno, scuole di Bolzano, italiane e tedesche, e di Innsbruck. Si tratta di un confronto tra scuole ed enti che portano il nome della Rosa Bianca, l’organizzazione antinazista creata da alcuni studenti tedeschi e dai loro insegnanti, stroncata nel febbraio del ’43 dal regime hitleriano.

L’iniziativa è stata voluta e finanziata dall’Anpi che in questo modo intende non solo ricordare valori e fatti avvenuti nel passato, ma attualizzare tali principi e sopratutto farli vivere nel mondo giovanile. “Nel capoluogo della Baviera i nostri giovani incontreranno nell’arco di quattro giorni, anche l’associazione Rosa Bianca di Monaco e parteciperanno a una serie di eventi portando uno spettacolo basato su canzoni, musica, monologhi”, spiega il dirigente Lorenzo Biasiori. “Il filo conduttore saranno i volantini diffusi all’epoca dalla Rosa Bianca, che costarono la vita ai suoi aderenti, ma anche le grandi lacerazioni del presente: guerre, razzismo, intolleranza, terrorismo. Nel gruppo sono presenti due redattori – studenti del giornale della scuola ‘Arcimboldo’ con il compito di documentare l’esperienza vissuta a Monaco”.

Gli incontri avranno come cardine i valori nati dalla Resistenza e dalla Costituzione – anzi, dalle Costituzioni, non solo quella italiana ma anche quelle degli altri paesi europei usciti dalla Seconda guerra mondiale, e che si ritrovano oggi nel progetto di un'Europa unita. Nel corso del viaggioo gli studenti trentini visiteranno anche il lager di Dachau.

L'iniziativa assume particolare rilievo perché costituisce un “ponte culturale” attraverso il Brennero che attualmente vive una involuzione antistorica. L'intento è quello di creare un laboratorio di dialogo e riflessione comune, sul significato della memoria delle resistenze europee e la loro attualità di fronte allo scenario di guerra che ci circonda e del terrorismo che colpisce ovunque.

Da un lato, quindi, la Rosa Bianca, il gruppo di studenti di ispirazione cristiana che si oppose in modo non violento al regime nazista, fino al febbraio del 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione; dall’altro il lager di Dachau, primo nel suo genere, che servì da modello ad Auschwitz e a tutte le altre fabbriche di morte.

“Abbiamo lavorato intensamente sullo spettacolo con i nostri docenti”, spiegano Irene Santodonato e Celeste Longo, studentesse di Cavalese. “Abbiamo cercato di collegare gli anni della guerra nel lontano’43 al giorno d’oggi con i fatti accaduti a Parigi. Non solo una fotografia dell’orrore ma anche un segno di speranza per il futuro con le parole di personaggi famosi come Martin Luther King”.

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