Ariston, amara intesa

I 45 dipendenti rimarranno senza lavoro. Si cerca un’attività sostitutiva nello stesso stabilimento di Rovereto

Una nuova attività produttiva nello stabilimento di Rovereto e un indennizzo economico per i 45 dipendenti in cassa integrazione. Dopo mesi di proteste dei lavoratori, incontri e trattative tra le parti sociali, è stato sottoscritto l’accordo tra Ariston e sindacati.

I vertici della storica fabbrica, leader nella produzione di impianti di riscaldamento, da tempo hanno comunicato la decisione di chiudere lo stabilimento nella città della Quercia, per concentrare la produzione nelle Marche.

Un anno fa era stato tentato il salvataggio della ditta, attraverso la costituzione di una nuova società, una new.co che avrebbe dovuto acquisire le attività della storica azienda, garantendo così il mantenimento dell’occupazione. Ma l’attività non è mai ripresa e i dipendenti sono rimasti in cassa integrazione.

“Ariston ha anticipato a fine marzo la chiusura dello stabilimento: una decisione che ci ha spiazzati, in quanto l’azienda aveva garantito la produzione fino a giugno – spiega Michele Guarda, rappresentante della Fiom Cgil del Trentino, che ha condotto la trattativa assieme alla Fim Cisl –. A breve i 45 lavoratori rimarranno, quindi, a casa e a partire dal prossimo anno saranno disoccupati. L’accordo che abbiamo sottoscritto è appena sufficiente”.

L'intesa impegna l’azienda al riconoscimento di un indennizzo economico per i 45 dipendenti che rimarranno senza lavoro e alla ricerca di un nuovo insediamento produttivo nel sito trentino. “La nostra priorità restano i lavoratori – prosegue Guarda –. Sono state già avviate alcune trattative con imprenditori che potrebbero subentrare ad Ariston; nelle prossime settimane sono in programma degli incontri per definire nel dettaglio le condizioni”.

Sul tavolo della trattativa c’è il rilancio dell’azienda e la salvaguardia dei posti di lavoro. “Si tratta di lavoratori professionalizzati e specializzati nell’attività di smaltatura e saldatura di impianti di riscaldamento – conclude Guarda -. Se Ariston si impegna a garantire forniture ad un’impresa disposta ad investire nel settore, ci sarebbe l’opportunità di far nascere una nuova attività nel sito industriale di Rovereto, garantendo l’occupazione e creando nuovi posti di lavoro”.

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