Il giuramento: “Dio mi aiuti”

“Dio mi aiuti e questi santi vangeli di Dio che tocco con le mie mani”. Con il palmo sulla Sacra Scrittura, davanti all’Arcivescovo Bressan e ai componenti del Consiglio di Curia, il vescovo eletto Lauro Tisi ha pronunciato mercoledì 9 marzo, nella cappella del palazzo di Curia intitolata a San Giovanni Battista, la professione di fede e il giuramento di fedeltà in vista dell’assunzione dell’incarico di vescovo diocesano.

Si tratta di un atto formale previsto dal diritto canonico e che avviene in molteplici occasioni: la nomina di parroci, vicari generali ed episcopali, del rettore del seminario, dei professori di teologia e di filosofia nei seminari, degli ordinandi diaconi.

La lunga formula è stata letta dal vescovo Lauro al termine di una breve liturgia della Parola, animata da alcuni canti. Nel testo, il vescovo dichiara la propria fedeltà al Papa, alla Chiesa e l’impegno a svolgere il suo servizio “in modo pio e santo” e con “animo paterno”, per “incoraggiare i fedeli a raggiungere la perfezione cristiana”.

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