L’email di Paola

Dialogando al computer con lo scrittore Accattoli, Olzer ha realizzato un libro sulla Terra Santa

"Il viaggio in Terra Santa è per un cristiano il viaggio dei viaggi, e lo è due volte per chi lo compia portando una croce". Come Paola Olzer, disabile di Pergine, 67 anni “segnati” dalla tetraparesi spastica, che in questa Quaresima di Anno Santo ci regala il racconto inedito del pellegrinaggio in Palestina vissuto insieme ad altri malati e pellegrini con Ospitalità Tridentina. 

Nel fresco libro dal titolo “La mia Via Crucis e quella di Gesù”, Paola  ripercorre quei passi "con il criterio dell'essenziale", come osserva nella postfazione il nostro biblista don Piero Rattin, guida di Terra Santa, "per cogliere l'invisibile legame è il messaggio personalissimo che quei luoghi non cesseranno mai di offrire".

Questo diario appuntato sul posto e poi rivisitato nella memoria è stato stimolato dagli stimoli amichevoli del giornalista Luigi Accattoli, conosciuto nella presentazione del primo libro “Il mio pezzettino di cielo" scritto nel 2011 con Diego Andreatta. Il vaticanista del “Corsera” ha dialogato per quasi tre anni via mail con lei fino alla realizzazione del volume edito da Ancora che comprende anche una personalissima Via Crucis, un omaggio agli amici e ai familiari che arricchiscono una vita trascorsa in carrozzina fin dai 14 anni, dall'infanzia nel paese natale di Canezza.

"Non imparerò mai ad usare un computer, le mie mani non ne sono capaci" aveva detto Paola constatando la rigidità progressiva delle sue dita. Ma l'insistenza di Accattoli, fondata su altre esperienze simili (si veda a fianco)" ha portato Paola ad accogliere il suo suggerimento ed a frequentare una formazione ad hoc presso la Cooperativa bresciana Nikolaewka onlus, che accoglie persone con disabilità motorie. Con tante ore di dedizione, grazie alla sua tenacia e all'insegnante Paola Berteli, Paola ha imparato a utilizzare molte funzioni del computer. Può scrivere da sola, pigiando con le sue dita irrigidite i tasti ad uno ad uno, inviare mail o comunicare con altri programmi specifici, applicati al suo computer per facilitare la scrittura.

La sua Via Crucis non è solo quella percorsa nel marzo 2011 a Gerusalemme o quella sperimentata durante tante giornate appesantite dalle contrazioni e dalla sofferenza. È' anche la conquista paziente, tasto dopo tasto, di un saluto inviato a tanti amici via mail oppure di una riflessione che, grazie a questo nuovo volume voluto dagli amici Pavoniani (da padre Carlo Baldessari a padre Gilberto Zini), può arrivare lontano.

Nelle pagine elaborate via mail con il paziente amico Luigi c'è la fatica “di una persona che si è trovata a vivere nella lotta ogni giorno dei suoi anni e ogni ora dei suoi giorni e scopri la rara gioia e la molta preghiera che accompagna quella lotta”.

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