Se il vescovo Lauro ci chiedesse

Tra le indicazioni, la corresponsabilità dei laici, l’attenzione agli ultimi, la cura per le “ferite” della gente, la necessità di scelte coraggiose per costruire il futuro su valori solidi e stabili

Più ascolto e presenza delle donne

Desidero citare quanto suor Rita Giaretta ha scritto a papa Francesco in una recente lettera, nella quale si domanda «perché il volto della Chiesa ufficiale è espresso unicamente al maschile? …mi sento di dire che questa unicità maschile, questa assenza di donne, oso dire questa disuguaglianza, tradisce il Vangelo di Gesù». Vale anche per la nostra diocesi dove le donne sono tante nelle parrocchie, nei centri pastorali, nei luoghi di servizio, ma veramente poche (e sempre quelle) lì dove si riflette e si decide. Io, e tante altre donne che con me condividono la passione per questa Chiesa di Trento, chiedo gesti espliciti che portino ad un reale ascolto e una vera presenza della realtà femminile di questa diocesi di cui stai per diventare pastore.

Vanda Giuliani Zanoni

Far crescere la corresponsabilità

La prima priorità per la comunità trentina, anche alla luce della mia esperienza nella mia Parrocchia di Arco, è quella di far crescere e far maturare una corresponsabilità pastorale dei laici – corresponsabilità e non collaborazione. Il parroco sia coadiuvato e sostenuto nelle scelte e nelle decisioni pastorali dalla presenza e dalla responsabilità dei laici debitamente formati e dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Se per Pastore intendiamo il nostro Vescovo: l’impegno dovrebbe essere mettersi a disposizione per ruoli e responsabilità a livello diocesano (Consigli Pastorali, Commissioni varie, Consulte diocesane…) secondo i propri carismi.

Carlo Tamburini

In ogni persona un volto importante

Come aiutare il nostro pastore? Da credente posso mettere a disposizione il mio cuore per amare, come spero ami don Lauro, questa nostra comunità trentina. I piedi per camminare con lui sulla strada non facile che ha accettato di intraprendere e la bocca per dire ad ogni persona la gioia di essere di Cristo. Il vescovo Zendron mi ha fatto capire che anche noi, persone normali e semplici, possiamo entrare in comunione con un vescovo, parlare con lui in modo semplice e diretto. Auguro che lo Spirito Santo dia a don Lauro il dono di saper vedere in ogni persona un volto importante, bello.

Sivana Zanon

E la catechesi degli adulti?

La priorità oggi è la catechesi degli adulti, per troppo tempo trascurata. I nostri sacerdoti hanno preferito fare politica piuttosto di fare dottrina e i risultati sono evidenti… chiese vuote; ignoranza su temi religiosi; deriva dei Valori che caratterizzavano la nostre valli; legislazione lontana dalle esigenze reali delle persone.

Giuliano Preghenella

Crescere attraverso scelte coraggiose

Ci piacerebbe vedere il vescovo più presente nelle nostre comunità e nelle scuole. Desideriamo più incontri tra comunità e paesi dove condividere percorsi, iniziative, proposte. La creazione di una consulta giovani sia diocesana che territoriale potrebbe aiutarci nello stare insieme e nel raggiungere chi dopo la cresima ha abbandonato oratori e parrocchie. Sentiamo il bisogno di trovare più misericordia nei pastori trentini invece che le solite dita puntate su quello che facciamo o non facciamo. Da parte nostra, desideriamo impegnarci realmente nella collaborazione, nell’evangelizzazione, nella nostra fedeltà agli impegni. Vorremmo crescere attraverso scelte coraggiose che raccontino la nostra onestà e voglia di costruire il nostro futuro e quello del nostro territorio su valori solidi e stabili.

I ragazzi del 1995/1996/1997/1998 dell’Oratorio di Lavis e i loro animatori

Continui nel dialogo e nell'ascolto

Tra le doti di don Tisi risaltano la sua capacità di ascolto e la sua semplicità, fondamentale per costruire relazioni positive ed entrare in sintonia con chiunque. Lo aspettiamo presto per continuare il dialogo e il lavoro portato avanti insieme in questi anni, che punta al coinvolgimento sempre più attento e attivo dell'utente e del familiare nel percorso di cura.

Renzo De Stefani, primario del Centro di salute mentale

Camminerà a fianco degli ultimi

Lo stile pastorale di don Lauro è quello del falegname di Nazareth e del prete del “grembiule”, l'umanità di Gesù, come ci è proposta dal Vangelo, in questi anni l’abbiamo vista concretizzarsi nel suo servizio sempre nuovo e instancabile, nella sua capacità di ascolto e di rispetto di ogni persona. Sono certa che anche nel suo episcopato camminerà a fianco degli ultimi e cercherà di far comprendere il Vangelo non come un impegno ma come un dono, una bellezza di un amore incondizionato.

Suor Rosa Pesce, madre superiora delle “Figlie di S. Camillo”

Piegato sulle ferite delle persone

Porterà la sua attenzione nei confronti di tutti, la sua capacità di ascoltare, di incontrare la persona, di coglierne i problemi e le attese, di cogliere in particolare le ferite della gente: non per una falsa consolazione, ma per venire incontro, sostenere, aprire spazi e strade. Gli auguro di avere un cuore costantemente aperto per ascoltare la persona. Sapendo che la persona ascoltata ha il volto sofferente di Cristo, che è l'unico che può salvare, redimere, sostenere la nostra vita, il nostro percorso.

padre Saverio Biasi, francescano, guardiano al convento delle Grazie e delegato per la vita consacrata

Relazioni, giovani e lavoro di squadra

Capacità di ascolto e disponibilità al dialogo sono due doti riconosciute a mons. Tisi, preziose per coltivare quelle relazioni e quelle reti che innescano un circuito virtuoso nelle nostre comunità, nei quartieri, creano coesione sociale e quindi sviluppo. Ciascuno, in base alle proprie capacità, può contribuire alla manutenzione e alla cura delle relazioni, farsi promotore di opportunità, di vicinanza e di accompagnamento dei più deboli.

Roberto Calzà, direttore della Caritas di Trento

Cristian Gatti, direttore della Fondazione Comunità Solidale

I laici siano decisivi

Ho sempre apprezzato la sua capacità empatica e la sua visione di Chiesa a lungo termine. Una visione che si radica nelle esigenze profonde dell’essere umano al quale il messaggio di Gesù Cristo dà risposte concrete. Auspico un maggiore investimento nella formazione dei laici per una loro corresponsabilità piena all'interno delle parrocchie; non solo per il calo dei sacerdoti, ma soprattutto perché quello dei laici è un ruolo ben definito dal magistero della Chiesa. Il futuro della Chiesa si costruisce sul gioco di squadra, meglio ancora se composta da giovani sui quali trasferire le attitudini all'ascolto, all'accoglienza.

Pierino Martinelli, delegato triveneto al convegno di Firenze

Lasciamoci mettere in moto. Nella Real Life

Proviamo a lasciarci mettere in moto dal motto episcopale scelto dal nostro Vescovo eletto, don Lauro. «Il Verbo si fece carne». Il Verbo non si è mascherato da uomo. Gli eventi narrati dagli evangelisti non sono una fiction su Dio Padre, un reality show religioso. Il Vangelo è autentica Real Life, “vita reale” donata agli uomini di ogni epoca e di ogni cultura. Siamo provocati a tornare all’essenziale della vita cristiana, a mettere al centro dei nostri ragionamenti il Vangelo.

Gregorio Vivaldelli, biblista e appassionato studioso di Dante

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