57 giorni nelle mani di Boko Aram

4 aprile 2014, ore 22.45 circa: padre Gianantonio e padre Giampaolo – sacerdoti missionari Fidei Donum di Vicenza – e suor Gilberte, canadese, della Congregazione di Notre-Dame de Montréal, da anni presenti per l’evangelizzazione in Camerun e in Nigeria, vengono prelevati con la forza dalla loro parrocchia nel nord del Camerun da un gruppo di dissidenti armati appartenente alla setta islamica fondamentalista nigeriana chiamata Boko Haram. Da quella notte ha inizio un’esperienza di prigionia che durerà cinquantasette giorni. Cinquantasette giorni costretti nella savana all’ombra di due imponenti alberi, costretti a dormire per terra e spogliati quasi totalmente di ogni bene materiale, in balia degli agenti atmosferici, di molestissimi insetti, ma soprattutto della follia umana incarnata in guardiani costantemente armati e spesso irrispettosi.

I protagonisti della dura vicenda (padre Gianantonio portò la sua testimonianza a Trento nella Giornata dei missionari martiri il 24 marzo 2015) hanno voluto pubblicare la loro storia narrata in presa diretta nel diario “clandestino”, redatto quasi quotidianamente da suor Gilberte durante la prigionia su dei fogli che sono sfuggiti alla perquisizione e al sequestro finale dei Boko Haram.

Questo piccolo volume presenta nella sua semplicità il modo straordinario in cui i religiosi hanno deciso di affrontare ciò che gli stava accadendo: trarre la forza, il sostentamento e la tranquillità dalla preghiera e dalla riflessione quotidiana sul Vangelo. Le giornate sono scandite non tanto dalla successione degli eventi e dalle notizie sulle loro condizioni di detenzione, ma sono completamente incentrate sul commento, il silenzio e la condivisione quotidiana di un brano evangelico che di volta i missionari si raccontavano a memoria non potendo avere a disposizione il testo sacro.

Un diario spirituale profondo che porta il lettore a confrontarsi inderogabilmente con la propria fede e sulla profondità di essa, al punto da interrogarsi sulla capacità personale di abbandono totale a Cristo come lo è stata quella dei missionari resi prigionieri.

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