Due vicari, stile sinodale

Don Marco Saiani e don Ferruccio Furlan assieme a don Aste formano il Consiglio episcopale

Il giorno dopo la Prima Messa a Giustino l'Arcivescovo Tisi ha convocato i decani, i delegati vescovili e i dipendenti di Curia per presentare i suoi più stretti collaboratori che formeranno il Consiglio episcopale: assieme al segretario don Mauro Angeli e al cancelliere don Alessandro Aste, consulente giuridico, ha nominato vicario generale don Marco Saiani, 61 anni, di Ala, negli ultimi sette parroco di Gardolo, e vicario episcopale per il clero don Ferruccio Furlan, primierotto di Transacqua, 54 anni, dal 2008 parroco e decano di Cavalese.

In conferenza stampa mons. Tisi ha sottolineato l'esigenza di una gestione collegiale che lo ha portato “anche sulla base della mia precedente esperienza di vicario” a ripristinare quest'organo non obbligatorio ma previsto dal codice di diritto canonico: il Consiglio episcopale si riunità ogni lunedì per collaborare con il vescovo nelle decisioni più importanti e nella programmazione. L'attenzione pastorale rimane poi affidata ai delegati vescovili dei vari settori – tutti riconfermati – che si ritrovano una volta al mese nel Consiglio di Curia e che saranno aiutati dal nuovo vicario Saiani ad approfondire la pastorale d'insieme: “Non sarà più il singolo ufficio a promuovere un'iniziativa, ma l'Arcidiocesi attraverso l'animazione di quell'ufficio”, ha esemplificato Tisi.

Don Marco Saiani (Ala, 22/02/1955) è stato ordinato prete nel 1980. Cappellano a Rovereto, quindi vicerettore in Seminario dal 1985 al 1994, parroco di S. Maria Maggiore a Trento e, a seguire, delegato per la pastorale giovanile fino al 2009 quando è stato nominato parroco di Gardolo. Don Marco è pure presidente nazionale di “Noi Associazione”, che riunisce 1400 circoli e oratori in tutta Italia. “Entrerò nel nuovo ruolo – ha dichiarato don Saiani – vi entrerò un po’ alla volta, con pazienza, sperando di esserne all’altezza. Mi dispiace lasciare la comunità. Allo stesso tempo mi rendo anche disponibile alle necessità e ai progetti pastorali della Diocesi”

L’arcivescovo Tisi, nel presentare le nomine e la nuova modalità di lavoro precisa: “Il Consiglio Episcopale si riunirà ogni settimana e dal confronto emergeranno decisioni e proposte da condividere poi ulteriormente, a cominciare dal Consiglio di Curia, a cui partecipano i delegati dei vari settori pastorali, al momento tutti confermati”.

“Non mi aspettavo – commenta a caldo don Marco Saiani – di essere chiamato ad un servizio in Diocesi come Vicario Generale. Inserito ormai pienamente nella vita della parrocchia di Gardolo e pensando in questo periodo a nuovi percorsi con famiglie, giovani e adulti, mi trovo ora ad affrontare un’esperienza completamente diversa. Vi entrerò un po’ alla volta, con pazienza, sperando di esserne all’altezza. Mi dispiace lasciare la comunità. Allo stesso tempo mi rendo anche disponibile alle necessità e ai progetti pastorali della Diocesi», conclude il nuovo Vicario Generale. Gli fa eco don Ferruccio Furlan: «Ringrazio – dice – per la stima con la quale l’Arcivescovo Lauro mi ha chiesto la disponibilità per questo servizio. Non so ancora chiaramente – ammette don Ferruccio – come lo vivrò e come potrò aiutare la comunità e i sacerdoti, a cui in particolare sono chiamato ad essere vicino. Ma so anche che lo Spirito Santo ha sempre guidato e guida la sua Chiesa: ne ho avuto testimonianza viva nelle comunità parrocchiali in cui ho operato. Il Signore Gesù, vivo e risorto, rinnovi i doni dello Spirito Santo nella sua Chiesa di Trento. Per il resto vedremo…”.

Don Ferruccio Furlan, prete dal 1990, è stato cappellano a Borgo, parroco in Vallarsa, prima di tornare nel “suo” Primiero per guidare le comunità di Mezzano e Imer. Nel 2008 il passaggio a Cavalese e Masi dove, oltre a parroco e decano, è anche delegato della zona pastorale di Fiemme e Fassa e parroco in solido (in condivisione cioè con un altro prete, don Carlo Crepaz) di Capriana, Casatta, Castello di Fiemme, Molina di Fiemme, Montalbiano.

Il vicario per il clero – un ruolo in passato ricoperto da mons. Alberto Carottta e poi svolto di fatto dal vicario generale – è stato istituito per poter seguire da vicino i sacerdoti trentini nel loro ministero e anche nei loro bisogni formativi e spirituali: per questo don Furlan risiederà in Seminario, non a caso nello stesso stabile che ospita i sacerdoti anziani e ammalati e i seminaristi, preti del futuro.

Rispetto alla riconferma di don Alessandro Aste mons. Tisi ha osservato come in questi giorni egli ha scoperto come il diritto canonico sia di servizio, quando ben inteso, a quello spirito di comunione che deve caratterizzare l'organizzazione ecclesiale.

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