72 ore tra aperitivi etnici e murales dedicati all’amore in famiglia

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Un aperitivo etnico e solidale per raccogliere fondi, un murales per rallegrare gli ospiti di un centro di accoglienza, o ancora la sistemazione degli spazi verdi di una casa di riposo. Sono molti i progetti che vedono impegnati in queste ore 200 giovani da Trento e dalle valli, che hanno deciso di raccogliere la sfida lanciata dalla Caritas diocesana.

E’ entrata nel vivo la 72 ore senza compromessi: dalle 17 di ieri alla stessa ora di domenica 17 aprile, i giovani volontari, divisi in 24 gruppi, realizzeranno un progetto in altrettante strutture di accoglienza: tra queste Villa Sant’Ignazio, Casa del sole, Villaggio del fanciullo, Casa della giovane, Opera Bonomelli.

A questa edizione prenderanno parte anche diciotto profughi accolti in Trentino.

La tre giorni si concluderà domenica con la messa al Seminario in Corso Tre Novembre a Trento, a cui seguirà un momento di festa e confronto.

Oggi siamo andati al Centro Franca Martini in via Degasperi a Trento, che si occupa di riabilitazione. Al lavoro ci sono cinque giovani, due studentesse universitarie di origini pugliesi e tre profughi africani: insieme dovranno preparare un aperitivo etnico da proporre domani sera alle 18.30 al Cafè de la Paix a Trento.

Sentiamo il referente del progetto Diego Giacometti. (ascolta qui sotto)

I cinque giovani stanno preparando specialità pugliesi, come le friselle e lo sformato di zucchine e patate, e piatti tipici africani, come le polpette di cous cous.

Sentiamo Piera, di Bari.

 

Al Centro pastorale per la famiglia in via Rosmini ci sono invece sette giovani animatori parrocchiali, che dovranno decorare le stanze con tre murales dedicati all’amore di coppia.

Alessandro Giovannini sta realizzando un disegno/ murales dedicato alla beata Elisabetta Canori Mora (ascolta qui sotto)

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