“Un ragazzo come noi”

620 ragazzi trentini hanno incontrato il Papa per il loro Giubileo: “Ci ha emozionato”

“Questo viaggio ci ha fatti crescere molto. Il concerto allo stadio Olimpico è stato superbo. Papa Francesco ha fatto una predica divertente che ho seguito fino alla fine. Ci ha spiegato che la libertà è dire dei sì, ma anche dei no, è libertà di scegliere. Questo ci ha fatti emozionare. Il Papa: lui sembra un ragazzo come noi”. Da queste brevi battute di Michele e Beatrice, due giovani di Levico cresimati due mesi fa, si può intuire quello che ha animato i 620 giovani trentini tra i 14 e i 16 anni che hanno partecipato sabato 23 e domenica 24 aprile al Giubileo dei ragazzi a Roma. Una due giorni pensata da Papa Francesco per l’Anno della Misericordia su misura dei giovani adolescenti che escono dalla cresima e iniziano il loro percorso nei gruppi giovani; l’occasione per dire loro quanto sia bello avere un Dio che ha sempre una mano tesa per farci rialzare quando cadiamo, perché Lui ci ha creati per stare diritti, in piedi, con la testa in alto: “C’è una bella canzone che cantano gli alpini quando salgono su. La canzone dice così: «Nell’arte di salire, l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduto!»”. La carovana trentina, composta da 11 pullman, e guidata da don Rolando Covi, è partita all'alba sabato. Primo gesto comunitario il passaggio dalla Porta Santa per poi raggiungere a piedi lo stadio per l'atteso concerto serale: vi hanno prestato la loro voce alcuni nomi della musica italiana più in voga, come Arisa, Fragola, Dear Jack e tanti altri… L’indomani, l’emozione della S. Messa in piazza San Pietro presieduta dal Papa, una gioiosa celebrazione che ha dato il senso all’intero viaggio.  “E’ stata un’esperienza impegnativa ed importante per i ragazzi, per cimentare un gruppo che possa camminare negli anni futuri” dicono visibilmente contente per l’esperienza Antonella e Marilina, adulte accompagnatrici di Selva di Levico, “spesso si ha paura di far fare ai ragazzi delle esperienze forti; al contrario, loro sono aperti e disponibili a giocarsi fino in fondo e ad essere veri nell’affrontarle”.

Soddisfazione per la riuscita della due giorni anche nello staff della Pastorale giovanile e dell’Ufficio catechistico diocesano: “Da queste esperienze – spiega don Rolando Covi, meticoloso e appassionato regista – trae sostegno il cammino che le parrocchie costruiscono per educare e far crescere i giovani della nostra diocesi. La forza e l’entusiasmo di Papa Francesco hanno lasciato un segno che ci aiuta a riscoprire Cristo e la Chiesa nella vita di tutti i giorni, nella realtà cui ciascuno appartiene ed in cui è chiamato ad abitare in piedi”.

Un’altra splendida testimonianza è quella che riporta a casa Maddalena, ventenne di Levico e giovane accompagnatrice del gruppo giovani: “Ho osservato molto i ragazzi che abbiamo accompagnato: li ho visti pieni di energia ed entusiasmo scatenarsi allo stadio, e poi concentrati e pronti ad assorbire il più possibile le parole del Papa. Li ho visti capaci di divertirsi e stare insieme bene, di vivere con il cuore, e con il cuore diventare sempre più grandi”.

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