Al nido

Lo studentato di 190 posti in via Solteri viene inaugurato sabato a nove mesi dalla sua apertura. L'attenzione specifica al mondo del lavoro e all'apertura internazionale

“Nest. Ti dà il meglio perchè tu dia il meglio”. Suona comprensibilmente ambizioso lo slogan con cui si presenta agli universitari “Nest”, il nuovissimo studentato da 190 posti in via Solteri che sarà inaugurato sabato 28 mnaggio alle 18 con le autorità trentine e la benedizione dell'arcivescovo Tisi.

Nell'immagine del nido, evocata dal termine inglese, c'è l'accoglienza e la protezione, ma anche l'accompagnamento a “crescere e spiccare il volo”, che è poi la prospettiva dei “formidabili” anni dell'università. “Il nostro obiettivo è quello che qui i giovani possano fare un'esperienza piena di libertà, per uscirne più adulti oltre che più preparati”, riassume il mite direttore Luca Nicolli, giovane musicologo di Torbole che viene da un'esperienza formativa nell'ateneo bolognese e aggiunge: “Vediamo che oggi il percorso universitario con i suoi ritmi serrrati lascia poco spazio ad altre occasioni di crescita. Costituisce quasi un tubo stretto e lungo all'uscita del quale un giovane si trova a sbattere col mondo del lavoro. Quindi, cerchiamo di offrire un sostegno al percorso di studio, ma anche ad un'apertura anticipata alla dimensione lavorativa”.

A nove mesi dall'apertura, “Nest” è dunque tutt'altro che un comodo dormitorio. E' vissuto come un ambiente stimolante e propositivo, dove lo studente oltre ad un aiuto nello studio (attraverso question time o approfondimenti delle materie) può diventare protagonista creativo – in forma anche laboratoriale – del tempo libero. “Mi ha proprio stupito questo studentato al di là delle mie aspettative – testimonia sinceramente Francesco, matricola di Mirandola, mentre pizzica la chitarra nella sua luminosa stanza già “personalizzata” – pensate che siamo stati anche a Londra per tre giorni incontrando tante realtà significative condotte da laureati italiani. Chi ti dà un'opportunità simile?”. Si riferisce al viaggio con cui il direttore di “Nest” ha accompagnato una quarantina di universitari a vedere “sul campo” come operano i nostri manager a Londra: “L'apertura europea e le relazioni internazionali sono valori importanti anche per noi oltre che per l'ateneo trentino – aggiunge Nicolli – proponiamo corsi interni di approfondimento linguistico in inglese, ma anche tedesco e russo; abbiamo firmato due convenzioni per Summer Schools a Dublino e New York, favoriamo la frequentazioni con studenti e prof stranieri ospiti a Trento”.

L'attenzione al mondo del lavoro è perseguita poi con varie opportunità: ad esempio, quella denominata “Spritz at Nest”, un colloquiale spazio di dialogo con giovani trentini protagonisti di start up o di iniziative occupazionali d'avanguardia.

Queste attenzioni specifiche rendono peculiare l'offerta – “vita e alloggio”, si dice nel depliant promozionale – di questo studentato: il costo per la camera singolo è 600 euro per 11 mesi (520 per camera doppia), comprensivo del servizio mensa e delle altre offerte formative.

Sono in buona parte matricole i 187 ospiti del primo anno allo studentato Nest: saranno i pionieri di un'avventura universitaria che loro stessi possono costruire attivando varie iniziative laboratoriali o gruppi d'interesse. Per questo non mancano gli spazi, a partire dal giardino interno: la palestra, la sala giochi e tv, la biblioteca, la sala riunioni e il Club Musica per ritrovarsi alla sera, attigua alla mensa gestita dalla cooperativa Relè. Nel fine settimana è a disposizione per chi rimane a Trento uno spazio cucina in autogestione; sempre attiva invece la gettonatissima lavanderia.

La grande sala conferenza è una risorsa che “Nest” vuole mettere a disposizione. “Abbiamo già avviato relazioni con il territorio in questo quartiere dei Solteri per tanti aspetti in evoluzione – tiene a precisare Nicolli – non vogliamo che lo studentato rimanga un angolo chiuso, seppur confortevole. Abbiamo rapporti con ATAS che gestisce la residenza per gli stranieri, il Centro Servizi Volontariato, la comunità parrocchiale…”. Quest'apertura al territorio sta a cuore anche alle autorità cittadina: la Provincia ha coperto il 65% dei costi dell'edificio (vicino ai 20 milioni la spesa totale) , che rimane attualmente libero nell'ala meridionale.

Ma il “nido” alla periferia nord di Trento (a portata di autobus o bicicletta dalle sedi universitarie) è cresciuto idealmente sui rami robusti de “Il Faggio”, la cooperativa universitaria nata nel 1981 a Villa Sant'Ignazio (lì c'era proprio un faggio a fare ombra per gli incontri degli studenti promossi da Comunione e Liberazione) e cresciuta dalla storica sede di via San Bernardino, al Foyer di Gardolo, ad altre residenze per un totale di 350 posti. Lo spirito è quello racchiuso nel motto che campeggia nell'atrio: “Educati all'accoglienza”.

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