Dall’Austria semaforo verde per l’Europa

Il cardinale Schönborn: “La campagna elettorale – con le questioni del diritto d’asilo e la chiusura delle frontiere – ha creato forti polarizzazioni. Il nuovo Presidente ora cerchi di riunire il Paese”

Vienna – Buona parte dell’Austria ha tirato un sospiro di sollievo all’annuncio, lunedì pomeriggio, dell’elezione a Presidente della Repubblica di Alexander Van der Bellen. “Il nuovo Presidente federale deve cercare di riunificare il Paese”, è stato questo il primo commento del cardinale Christoph Schönborn. “La campagna elettorale ha creato forti polarizzazioni – ha dichiarato l’arcivescovo di Vienna in un’intervista con Kathpress – non solo nella società, ma anche nella Chiesa. Confido nel fatto che gli austriaci, da democratici maturi, tornino ora a camminare insieme. Lavorare in questa direzione è il primo dovere del nuovo Presidente federale”. La Chiesa austriaca aveva seguito con sofferenza e qualche lacerazione la campagna elettorale e le questioni del diritto d’asilo per le persone in fuga e della chiusura delle frontiere. Ora si tratta di guardare avanti. “Mi congratulo con Alexander Van der Bellen – dichiara ancora il cardinale – e auguro al nuovo Presidente la benedizione di Dio per il suo alto ufficio. Gli auguro una buona mano per l’agire insieme, cosa che ha reso l’Austria un Paese stabile, libero e anche prospero. E gli auguro di saper bene comprendere e interpretare il compito dell’Austria in Europa e nel mondo”.

Alexander Van der Bellen, candidato indipendente di area ambientalista, si è imposto su Norbert Hofer (del movimento dei Freiheitliche) solo dopo il conteggio dei voti arrivati per posta, raggiungendo il 50,3 per cento dei consensi, distanziando il suo sfidante di poco più di 31 mila voti.

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