Padre Zucol, “per noi è santo”

La gente indiana del Kerala ha festeggiato padre Lino nel centenario della nascita; il vescovo auspica la canonizzazione

Il grande missionario trentino della regione indiana del Kerala padre Lino Zucol, chiamato Zucolachan in lingua keralita (Malayalam), avrebbe compiuto quest’anno cento anni. Nato a Sarnonico in val di Non l’8 febbraio 1916 aveva terminato la sua lunga attività missionaria in terra d’India, iniziata nel 1948, e il 6 gennaio di due anni fa ha raggiunto la Casa del Padre, dopo una vita da operatore di bene e di pace.

La diocesi di Kannur nel Kerala, dove padre Lino aveva esercitato il suo ministero sacerdotale missionario, ha voluto onorare e celebrare l’8 febbraio 2016 la figura di questo sacerdote conosciutissimo non solo in Kerala ma anche negli altri stati del Sud dell’India e da tutti apprezzato con immensa gratitudine per la sua opera caritativa verso i poveri e i fuori casta o “intoccabili” (dalit). E’ acclamato “santo” da tutto il popolo che ha beneficiato della sua inesauribile carità, è stato conquistato dal suo semplice e sempre sorridente modo di rapportarsi alle persone e ha compreso la sua visione sociale volta a mantenere la gente nelle zone rurali con la creazione in loco di case in muratura (più di 7000), pozzi d’acqua, piantagioni di caucciù e altro, scuole, orfanotrofi, ospedali e chiese (oltre 30) eliminandone così la necessità di migrare verso i grandi centri urbani.

La celebrazione del centenario della nascita di Padre Lino ha avuto due momenti. Il primo ha occupato tutta la mattinata ed è stato caratterizzato da una serie di conferenze e testimonianze pubbliche tenute dal vescovo di Kannur, mons. Alex Vadakumthala, dal Vicario della diocesi, dalla Superiora Generale della Congregazione Deena Sevana Sabha di cui Padre Lino è stato co-fondatore, dal Superiore Provinciale e un altro rappresentante della Compagnia di Gesù ( i gesuiti a cui padre Lino apparteneva), da autorità pubbliche di vario indirizzo politico, da leader religiosi induisti e mussulmani.

Il vescovo ha ribadito il desiderio di avviare quanto prima il lungo itinerario del processo di canonizzazione che si spera possa portare al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa della santità di Padre Lino già popolarmente riconosciuta. Ha inoltre indicato che l’opera caritativa di padre Lino continuerà con la creazione di una fondazione in suo nome e che la sua memoria verrà mantenuta viva e fatta conoscere con celebrazioni annuali in suo onore. Da sottolineare inoltre l’impegno preso dai leader politici presenti di far inserire nei libri scolastici tra i personaggi che hanno dato un grande contributo allo sviluppo sociale e religioso del Kerala anche la figura di padre Lino.

Il secondo momento si è tenuto nella chiesa del Perpetuo Soccorso a Pariyaram eretta da Padre Lino, della quale è stato parroco fino al giorno della sua morte e nella quale si trova la sua tomba. La solenne Eucaristiae eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi è stata concelebrata da una quarantina di sacerdoti e ha visto la partecipazione di numerossimi fedeli. Era stata allestita nella vecchia chiesa, adibita ora a centro catechetico, una ricca mostra che documentava la vita di Padre Lino.

Il Trentino dovrebbe essere orgoglioso di questo suo figlio che tanto bene ha fatto in India, sostenuto in questo anche dalla generosa carità di tanti trentini.

Padre Gabriele Patil

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