In cammino da Trento a Montagnaga, hanno partecipato in mille

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«Dobbiamo tutti a riconquistare spazi di silenzio, valorizzare il tempo sempre segnato dalla fretta, non temere le novità, non vivere con la sindrome da performance. E, soprattutto, esercitare la magnanimità e frequentare il perdono».  Così l’arcivescovo Lauro Tisi nella S. Messa in cattedrale che ha aperto il 1 giugno, il pellegrinaggio notturno da Trento al santuario mariano di Montagna di Piné, con più di mille partecipanti, in buona parte giovani ma anche intere famiglie.

Un viatico, ma anche un programma di vita, prima di affrontare insieme, vescovo e fedeli, i venti chilometri, in otto tappe, coperti in clima di condivisione, ascolto, preghiera. Lungo il tragitto due soste ristoratrici (al santuario delle Laste e nell’antica pieve di Civezzano) e una serie di testimonianze sulle opere di misericordia, come quelle vissute da molti ragazzi trentini in quest’anno giubilare, con la regia della pastorale giovanile: il servizio agli ammalati dell’ospedale san Camillo, le visite in carcere, il “capodanno capovolto” insieme ai senza dimora. 

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