Pascolo spicca il volo

Giocatore simbolo del “miracolo” sportivo Aquila Basket, lascia Trento per Milano

E' arrivato l’annuncio che nessun tifoso trentino di i basket avrebbe voluto sentire: Davide Pascolo spicca il volo, lascia Trento destinazione Milano. Un simbolo del “miracolo sportivo Aquila Basket" se ne va. Era nell’aria. Ora è anche ufficiale. Uomo di poche parole, sempre corretto, attento, dedito alla causa e ragazzo mai sopra le righe: è entrato nel cuore dei tifosi, è il prediletto del pubblico bianco-nero. E pur comprendendo la scelta “professionale” probabilmente in molti hanno sperato fino alla fine in un epilogo diverso.

Il forte giocatore friulano, arrivato a Trento 5 anni fa tra promesse e dubbi di tutto l’ambiente, se ne va da campione. Cinque stagioni in maglia bianconera, centrando due promozioni e una Coppa Italia di Lega Due. 184 presenze in campionato, 67 delle quali in due campionati di serie A Beko disputati a 12,1 punti e 6,7 rimbalzi di media. 22 presenze in Eurocup (15 punti e 6,5 rimbalzi di media.). Numeri che fanno decollare una carriera e se l’occasione si presenta consegnandoti una maglia rossa dell’Olimpia Milano non si può dire di no. La squadra più forte, più titolata d’Italia si prende il Pascolo giocatore, quello che ha dimostrato negli ultimi due anni di valere la maglia azzurra. Trento si tiene il cuore di Dada che, scrive, qui si sentirà sempre a casa.

“E’ stato un rapporto bellissimo e non è che non continua – sottolinea Pascolo – A Trento continuerò ad essere legato: questa è la città che mi ha visto crescere, come uomo e come giocatore.”

Una crescita sportiva oltre le tue stesse aspettative? O sapevi di poter diventare l’uomo-mercato di Milano un giorno…

Indubbiamente non l’avrei mai immaginato fino a poco tempo fa.

Cinque anni fa hai scelto Trento. Hai scelto una piazza che non aveva nulla che la legasse al basket. Ora lasci una città più cestistica. Ed un’Aquila diventata grande.

Quando questa avventura è iniziata era un sogno anche solo l’idea di poter giocare in serie A. Arrivarci con l’Aquila lo è stato ancora di più. Sull’impatto che ora ha la squadra sulla città ovviamente il merito non è solo mio, ma della società, dell’allenatore, di tutti noi che abbiamo fatto parte di questa realtà. Siamo riusciti a fare molto. 5 anni fa la gente non sapeva neppure che esistesse una squadra di basket. Questa è la soddisfazione più grande che ci siamo tolti.

E’ stata un po’ una scommessa anche la tua: hai scelto una squadra che poteva non arrivare così in alto.

È stato il tempismo con cui Trento mi ha cercato a fine campionato a fare la differenza. Salvatore Trainotti e Maurizio Buscaglia mi hanno cercato, dimostrando di volermi, di crederci. E questo mi ha convinto.

Cinque anni di Aquila con tante promozioni: gli anni del miracolo sportivo. Cosa resta, cosa ti porti via?

I rapporti che ho costruito anche fuori dal campo. E tante emozioni sul campo. Quelle vissute e quelle trasmesse: le vittorie dei campionati e la qualificazione alle coppe. Su tutte metto gara 5 con Torino (2014, semifinale dei play off promozione per la A1, ndr). Quella è la partita che ricorderemo tutti.

Da Trento a Milano. Cambierà un po’ tutto, anche la dimensione sportiva.

Difficile dirlo prima, ma credo sarà un ambiente molto diverso. Trento è diversa anche come città da Milano. E poi cambierà la pressione . Mi aspetto di vivere un’esperienza molto diversa.

Un salto a cui non si poteva dire di no.

Indubbiamente è un salto importante, senza nulla togliere e Trento. Essere cercato da Milano e guardare agli impegni e risultati che ci si porrà è emozionante. Bisogna cercare di viverla al massimo.

Buone sensazioni anche per la Nazionale? Sarà un’estate azzurra?

Non so. Ci sono campioni straordinari in Nazionale. Attendiamo il pre-olimpico e poi i nomi e vediamo che estate sarà.

Dai commenti sui social i tifosi trentini sembrano aver capito e condiviso, per quanto possibile, la tua scelta.

Questa è una cosa bellissima. Mi rende molto felice. L’affetto è reciproco: i tifosi trentini mi hanno dato e mi lasciano molto. E’ bello salutarsi così.

vitaTrentina

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