Riforma del welfare, la voce degli infermieri

La riforma del welfare per gli anziani è la sfida cruciale della sanità del futuro. E sarà efficace solo se verrà impostata coinvolgendo tutti gli attori dell'assistenza: infermieri compresi. Lo sottolinea il Collegio degli infermieri Ipasvi di Trento, chiedendo che il ripensamento del settore avviato dall'assessore provinciale alla Salute, Luca Zeni, nasca anche dal confronto con i professionisti della salute.

“Servono tavoli di lavoro strutturati che coinvolgano la politica, dall'assessorato agli enti locali, l’azienda sanitaria e le aziende per i servizi alla persona, il terzo settore ma, soprattutto, chi sul campo si occupa a 360 gradi degli anziani, ovvero gli infermieri, per garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi attesi”, sostiene la presidente del Collegio Ipasvi di Trento, Luisa Zappini.

La Provincia ha avanzato una proposta di riforma che, dopo il confronto con l’Unione Provinciale Istituzioni per l’Assistenza (Upipa), in questi giorni è stata presentata agli enti locali. Ora va condivisa, secondo il Collegio degli Infermieri, con i protagonisti dell'assistenza agli anziani.

"Gli infermieri hanno competenze strategiche, sono presenti nelle Apsp, sul territorio e in ospedale; garantiscono assistenza e presa in carico continuative. Per questo una riforma del settore non può prescindere dalla nostra partecipazione”, aggiunge Luisa Zappini, ricordando che il patto siglato nel maggio scorso con l'assessore Zeni sulla figura dell'infermiere di famiglia è il primo passo verso il riconoscimento di un ruolo chiave che non può essere escluso dalla programmazione della riforma.

Secondo l’Ipasvi il nuovo welfare dovrà garantire a chi vuole stare a casa di poterlo fare, in un sistema affidato alla regia unica della Provincia.

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