Carcere, Bortolotti:”S’investa sull’inclusione sociale”

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“Vorrei celebrare in carcere la notte di Natale”.  E’ il desiderio di  mons. Lauro Tisi,  manifestato ieri in occasione della festa di san Basilide, patrono della polizia penitenziaria.   Il vescovo di Trento ha celebrato la messa nella casa circondariale di Spini di Gardolo insieme a padre Fabrizio Forti. “Siete custodi di umanità” ha detto Tisi rivolgendosi al personale.     

Tra le autorità presenti alla cerimonia c’era anche il neo comandante Daniele Cutugno. Ai nostri microfoni ha elogiato il contributo della Caritas diocesana che grazie ai volontari si fa carico di fornire indumenti, scarpe e beni di prima necessità oltre che promuovere momenti di ascolto  e di sostegno ai detenuti e alle loro famiglie.

Costruita poco più di cinque anni fa la struttura, tecnologicamente all’ avanguardia,  doveva essere un “carcere modello”, ma le condizioni dei detenuti non sono buone.  Il sovraffollamento e la carenze di personale non favoriscono le attività con i detenuti,  una situazione che anche sulla sicurezza.  Il contingente di polizia penitenziaria previsto sarebbe infatti di 214 unità, mentre quelle effettivamente presenti sono 130. I detenuti sono 311, dovrebbero essere 240.  Il 70 per cento è straniero.   

Tra le realtà che operano all’interno del carcere c’è anche Apas,  l’associazione provinciale che si occupa dei problemi di reinserimento e di alternativa al carcere.

Piergiorgio Bortolotti è il coordinatore di  “Dentro”  il periodico realizzato dai detenuti delle case circondariali di Rovereto e di Trento.  come supplemento a “Oltre il muro”, notiziario dell’Apas.  Ai nostri microfoni insiste sulla necessità di favorire  percorsi di inclusione sociale e alternativi al carcere (Ascolta audio qui sotto) 

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