Giovani, portateci con voi a Cracovia!

Cari Marco, Silvia, Giovanni, Marianna e tutti voi 600 giovani pronti a salire domenica sera in via Sanseverino sui venti pullman per Cracovia: buona GMG!

“…ma per noi è già cominciata da un pezzo!” ci risponderete, pensando alle iniziative di autofinanziamento e ai non pochi incontri di preparazione, dedicati alle scelte tecniche (come difendersi dal sole polacco? Con quali scarpe affrontare la camminata di 13 km?) ma soprattutto alle ragioni più profonde di quest'avventura. Che “non è una gita turistica”, ma un pellegrinaggio in stile sobrio e semplice, come vi hanno ricordato più volte i vostri capigruppo.

E le ragioni più profonde sono invisibili agli occhi, come dice il Piccolo Principe. Le avete assaporate col cuore in una delle opere di misericordia che il Papa nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù vi ha suggerito di sperimentare in questi primi sei mesi dell'anno. Le scoprirete forse in un dialogo apparentemente occasionale in pullman oppure durante la catechesi sulle icone o nella serata delle confessioni. “La misericordia di Dio è molto concreta e tutti siamo chiamati a farne esperienza in prima persona”, scrive Papa Francesco, raccontando quest'aneddoto: “Quando avevo diciassette anni, un giorno in cui dovevo uscire con i miei amici, ho deciso di passare prima in chiesa. Lì ho trovato un sacerdote che mi ha ispirato una particolare fiducia e ho sentito il desiderio di aprire il mio cuore nella Confessione. Quell’incontro mi ha cambiato la vita! Ho scoperto che quando apriamo il cuore con umiltà e trasparenza, possiamo contemplare in modo molto concreto la misericordia di Dio”.

Cari giovani, mirate all'essenziale. Non mancheranno gli stimoli che abbondano nella Polonia piegata dal nazismo, consolata dalla Madonna di Czestochowa e rilanciata agli occhi del mondo da quel testimone di misericordia che fu Giovanni Paolo II: voi non lo avete conosciuto, ma anche qui in Trentino, in ginocchio nel cimitero delle vittime di Stava, egli ci mostrò 28 anni fa il volto compassionevole del Cristo.

Non vogliamo caricarvi di troppe attese, perché sappiamo che non siete giovani “migliori degli altri”. Nella vostra ricerca, che si nutre di ascolto, vi impegnate però a vincere l'apatia, a “non guardare dal balcone la vita”, come ha detto Francesco ai giovani a Firenze.

L'arcivescovo Lauro si mette in vostro ascolto, come vi ha detto il 3 aprile al suo ingresso nel famoso “discorso del giardino”. Nella lettera pastorale “Silenzio e attesa” ci ha invitato tutti a “metterci in gioco fino in fondo e a guardare nel volto dell'altro, nei suoi occhi e nelle sue lacrime, cosa realmente sta avvenendo”. Lui vi ha suggerito anche l'affermazione-verità di Simone Weil che avete stampato sulla maglietta trentina di questa 31 GMG: “Dio attende con pazienza che io decida di amarlo”.

Ma non andate da soli in Polonia! Prendendo le mosse dall'altare di Vigilio in Duomo domenica sera, portate tutti noi, la vostra Chiesa (e il vostro mondo di coetanei lontani da essa), nella quale v'impegnate a tornare: ci aspetta un autunno “caldo”. Vi accompagnano (oltre all'inviato di Vita Trentina e radio Trentino inBlu) le vostre famiglie e le vostre parrocchie, ma anche i preti anziani e ammalati e le comunità religiose con le quali vi siete legati in un gemellaggio di preghiera, invisibile ma vero.
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