Restaurate le porte della chiesa di San Marco

Laura Frigerio all’opera nel restauro delle porte alle quali è stato ridonato il loro colore originario
Hanno recuperato il loro gradevole colore originario, un bel rossiccio, le porte in legno della facciata della chiesa di San Marco, a Rovereto. Il restauro, iniziato nella prima settimana di luglio, sta arrivando al termine, in attesa della festa patronale cittadina del 5 agosto. Una generosa offerta, in memoria della prof.ssa Virginia Crespi Tranquillini, ha reso possibile l’opera.
E ce n’era davvero bisogno, era infatti da molto tempo che gli ingressi non venivano sistemati, forse dal secondo dopoguerra. Le intemperie, la pioggia, ma soprattutto il sole, li avevano anneriti.
Il giorno della festa votiva di Maria Ausiliatrice (vedi programma a parte), durante la processione introitale, il decano don Sergio Nicolli, dopo un brevissimo discorso, chiederà a mons. Lauro Tisi di benedire le porte. Il restauro è opera di Laura Frigerio, titolare di una ditta individuale di Lissone, in Brianza, che ci illustra il lavoro. La pulitura ha interessato il portale, l’unico a presentare degli intagli (a metà troviamo due leoni alati entro un cerchio mentre reggono con le zampe artigliate un libro sigillato, simbolo dell’Evangelista Marco); le due porte laterali e le bacheche in legno della facciata; la porta laterale destra della chiesa e la limitrofa porticina del campanile; infine la porta laterale sinistra che conduce in sagrestia. Il lavoro dovrebbe essere quasi ultimato in occasione del 5 agosto; la restauratrice terrà per ultime le zone meno visibili, affinché la parte più in vista possa offrire il proprio splendore nel giorno della festa.“Ho adottato una pulitura a secco, utilizzando una microsabbiatrice con garnet come inerte”, dice Frigerio. Oltre il termine tecnico, si tratta di “un apparecchio dotato di pistola e compressore che rimuove le trecce della vecchia vernice con una sabbia speciale, sottilissima, detta appunto garnet”. Le porte laterali sono di noce, quella del campanile, molto antica, in castagno, mentre il portale, per Frigerio, dovrebbe essere “quasi certamente di rovere, anche se mi rimane qualche dubbio sul fatto che si possa trattare di castagno”. “Dopo la pulitura – continua – ho disteso un impregnante che ha dato tono alle porte, rendendole meno assorbenti, successivamente ho aggiunto olio di lino, e una volta asciugato della cera protettiva trasparente”. Ha inoltre stuccato alcune fessure, presenti nel legno. Il restauro delle bacheche laterali, inizialmente non previsto, è stato deciso in un secondo momento, così come quello della portina della torre, anche per l’importanza che assumono dal punto di vista storico. Si tratta infatti delle ultime bacheche in legno presenti in città, o almeno nella parte storica. Frigerio non è nuova a Rovereto, nel 2009 aveva partecipato con la ditta “Restart” di Bergamo al restauro conservativo dell’altare maggiore, sempre di San Marco, successivamente ha operato a Lizzanella.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina