Ci chiedono un futuro

Dopo il sisma che il 24 agosto ha provocato quasi 300 vittime nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia sale da quelle terre martoriate una domanda di aiuto. La mobilitazione della Protezione Civile trentina che ha posto il proprio campo base ad Amatrice: “In tempi record vogliamo costruire la scuola provvisoria”

Morte, distruzione, disperazione. “Una situazione straziante, sembra di essere in guerra”. Si sono trovati davanti uno scenario drammatico i tre volontari della scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento. Sono stati i primi, con i loro fidati compagni a quattro zampe, a raggiungere nelle prime ore del mattino Accumoli, l'epicentro del terremoto di magnitudo 6, che il 24 agosto alle ore 3.36 ha devastato l'area delle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia.

“Un paese al collasso, la gente smarrita, disperata, incapace di reagire – racconta a radio Trentino inBlu con la voce strozzata Alessandro Dalvit, istruttore internazionale. “Quando siamo arrivati non c'erano ancora le escavatrici – prosegue – abbiamo iniziato il lavoro con i nostri cani, scavando con le mani e con le pale sotto le macerie, insieme con la gente del posto”. La dimensione del dramma si è manifestata fin da subito con il ritrovamento di un'intera famiglia uccisa dal crollo del campanile sulla loro casa. “Papà, mamma, e due bambini di 8 mesi e 8 anni. E' stato durissimo, non si è mai pronti a vivere la morte da vicino, soprattutto dei più piccoli”. Una corsa contro il tempo per le due unità cinofile trentine che si sono alternate in quelle prime decisive ore nelle zone più colpite, tra Accumoli e Saletta, nel Lazio. “Con la delusione nel cuore per aver estratto tante salme”, aggiunge con amarezza Dalvit.

Allertata immediatamente dal Dipartimento nazionale, la Protezione civile trentina, cui spetta il ruolo di coordinamento tecnico delle attività delle altre regioni, si è subito mobilitata inviando le prime colonne mobili di soccorso da Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia.

UNA SCUOLA “TRENTINA” PER 200 ALUNNI

La Protezione civile trentina sta già lavorando alla fase successiva alla prima emergenza. Si punta all’allestimento di una scuola provvisoria ad Amatrice, nel Lazio, destinata a 200 alunni. Lo storico istituto elementare “Romolo Capranica”, adeguato nel 2012, è stato infatti raso al suolo dal sisma, e come per altri edifici, è finito nel mirino della magistratura.

Martedì sono arrivati ad Amatrice i primi dei 22 moduli prefabbricati, che saranno accostati l'un l'altro su una platea in calcestruzzo, in modo tale da dare continuità al plesso. La copertura della struttura sarà realizzata in legno dai Vigili del fuoco volontari del Primiero a conferire un aspetto più caldo e accogliente. L'intero edificio, che avrà una superficie di circa 600 metri quadrati di copertura, sarà dotato di impianto di riscaldamento e di raffrescamento, nonché di quattro bagni. La scuola sarà pronta nel giro di poche settimane. Il Trentino fornirà anche le case in legno, già realizzate dopo il sisma che colpì l'Aquila. “Inoltre, in virtù delle nostre tecnologie all'avanguardia e della nostra esperienza – aggiunge il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi – ci è stato chiesto di partecipare ad un gruppo nazionale per la vera e propria ricostruzione dei paesi”.

IL QUARTIER GENERALE TRENTINO

Ospiterà gli operai dei Bacini montani, i vigili del fuoco, i volontari dei Nu.Vol.A., assieme a personale infermieristico, psicologi e tecnici tra cui un geologo ed un ingegnere. Il Campo Trentino, “base” per i cinquanta uomini della Protezione civile trentina, che realizzeranno la nuova scuola, è stato completato martedì 30 agosto nella frazione di San Cipriano ad Amatrice. Dopo ore di lavoro, sono state montate dieci tende, alcune sale operative per la gestione degli interventi, la mensa e i servizi igienici. “Tutte le nostre forze – spiega il capo della Protezione civile trentina Stefano De Vigili – sono ora rivolte alla realizzazione nel più breve tempo possibile della scuola. Abbiamo predisposto turni di lavoro di 12 ore per assemblare i 22 moduli”.

Nella cittadina laziale sono già attivi per il supporto logistico una ventina di volontari dei Nuvola, con 8 mezzi, di cui 4 camion e le celle frigo. “Ho già calendarizzato i turni per un mese – spiega il presidente Giorgio Debiasi – pronti a rimanere di più se servisse. Davanti a simili catastrofi la fatica passa in secondo piano, anche per chi come noi è abituato alle difficili situazioni la commozione è forte, nulla comparata alla sofferenza di chi ha perso tutto. Una sofferenza che per quanto possibile cercheremo di alleviare”.

INGEGNERI E ARCHITETTI PRONTI A PARTIRE

In Trentino sono circa un centinaio i professionisti iscritti al Nucleo tecnico nazionale abilitati nella valutazione dell'agibilità delle case e delle infrastrutture lesionate. Nelle zone terremotate dopo la prima emergenza sono già presenti i nostri tecnici in avanscoperta e quattro squadre specializzate nel puntellare gli edifici, dando priorità a quelli che potrebbero mettere a rischio le strade. “Siamo in attesa di essere convocati per verificare le condizioni statiche e strutturali degli edifici rimasti, ed eventualmente permettere agli abitanti di rientrare”, spiega l'ing. Massimo Garbari.Ad aggravare la situazione è la tipologia costruttiva della maggior parte delle case colpite dal terremoto. “Sono edifici che presentano criticità alle azioni orizzontali – precisa – quindi in caso di sisma le murature che non sono collegate tra loro collassano, e anche solai, tetti e strutture portanti precipitano”. L'analisi degli specialisti terrà conto proprio di questi elementi. “Dovremo verificare – esemplifica – che le coperture non siano spingenti o pesanti, la presenza o meno di collegamenti tra solai e murature”.

UNA GARA DI SOLIDARIETA'

Si moltiplicano le iniziative in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto. Una straordinaria macchina della solidarietà che ha coinvolto fin da subito istituzioni, autorità religiose, sindacati, imprese, associazioni di volontariato e musei. In particolare un gesto forte è stato proposto dall'Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani che hanno devoluto l'incasso di domenica 28 agosto: “Un segnale di coinvolgimento per i visitatori, ma anche i nostri dipendenti hanno aderito alla raccolta di fondi – ci ha dichiarato la presidente nazionale, la trentina Domenica Primerano“.

Nel ricordare che non servono donazioni di vestiti e cibo, la Provincia autonoma di Trento fa presente che a breve sarà sottoscritto un protocollo di solidarietà che coinvolgerà numerosi enti e provvederà ad istituire un Comitato di controllo affinché le donazioni dei Trentini trovino una reale ricaduta sul territorio colpito dal sisma.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina