Etiopia, i due vescovi in ascolto

Meki (Etiopia) – “Torno nella nostra diocesi con molti interrogativi”, ripete il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser. “Mi ha colpito il gran numero di bambini che si trovano ovunque e che sono messaggeri di vita. Abbiamo visto progetti, ai quali abbiamo potuto contribuire, che sono altrettanti segni di speranza. È un’esperienza che auguro a tutti: aiuta a dare un altro peso ai nostri problemi e ad allargare i nostri orizzonti”. “Un’esperienza – aggiunge il vescovo nel commentare le letture dell’ultima domenica – che ci invita a prendere posizione. A diventare una Chiesa – anche attraverso la Caritas – capace di essere una presenza scomoda e forse per qualcuno fastidiosa. Siamo chiamati a schierarci dalla parte della dignità dell’uomo”. “Torno a casa col cuore pieno di esperienze, di parole, con un grande rispetto per le persone che ho incontrato. Speriamo di continuare a costruire un ponte di umanità tra le nostre Chiese”.

Il vescovo di Meki Abraham Desta è grato della visita: “La Chiesa cattolica in Etiopia è una piccola minoranza, molto presente nella società attraverso le sue azioni concrete, messe in atto anche grazie all’amicizia con le diocesi di Bolzano-Bressanone e di Trento”.

L’arcivescovo emerito Luigi Bressan ha solo parole di incoraggiamento. Trento ha dato una mano alla costruzione della nuova cattedrale, eretta nelle linee architettoniche della tradizione locale, che ora è quasi ultimata. I tre vescovi l’hanno informalmente aperta al culto con una celebrazione semplice e solenne al tempo stesso.

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