“La nostra santa dei poveri”

Per Madre Teresa di Calcutta, canonizzata il prossimo 4 settembre, è festa in tutto il mondo. La gioia degli albanesi in Trentino: “Una figlia del popolo”

Cresce l'attesa in tutto il mondo per la canonizzazione, domenica 4 settembre in Piazza San Pietro, di madre Teresa di Calcutta. Tra la moltitudine di fedeli si preannuncia numerosa la presenza degli albanesi, tanti quelli immigrati in Italia, fieri che una figlia della loro terra sia proclamata santa. Anche la comunità albanese che da ormai 25 anni vive in Trentino si prepara con gioia all'evento culminante del Giubileo della Misericordia. «Madre Teresa per noi era la figlia ideale, era già santa in vita. Il miracolo più grande lo ha compiuto quando decise di mettersi al servizio dei “più poveri tra i poveri” nelle strade di Calcutta». A manifestare l'orgoglio del popolo albanese è Leonora Zefi, presidente dell'Associazione delle donne albanesi in Trentino “Teuta”. “I primi che si nutrirono del suo amore – osserva – furono i bambini indesiderati, seminudi, sporchi, affamati e malati. In quei bassifondi di Calcutta, in India, dove quasi tutti i ragazzi erano analfabeti, Madre Teresa insegnò loro a leggere e a scrivere, e come lavagna usò la terra della strada. Un impegno a tutto campo che le valse il Nobel per la pace nel 1979”.

Quali iniziative avete promosso?

Una mostra fotografica itinerante che ripercorre la vita della Madre sarà allestita nella nostra sede presso il Seminario in corso 3 Novembre. Con l’inizio dell’anno scolastico contatteremo le scuole perchè possano far conoscere ai giovani d’oggi le sue umili origini di ragazza albanese in tempi difficili, la sua vocazione religiosa, la svolta della vita al servizio dei più bisognosi, degli ultimi della terra. E la forza rivoluzionaria mondiale di questo immenso amore.

Per l'Albania che importanza assume la canonizzazione di Madre Teresa?

Con molto entusiasmo. Il presidente della Conferenza episcopale d’Albania, mons. Massafra, ha detto a suo tempo: “La notizia ha reso felici non solo noi cattolici, ma tutti gli albanesi, riconoscendo Madre Teresa come una figlia del popolo”. E poi ha aggiunto “La chiesa albanese è felice che il 4 settembre 2016 il mondo parlerà albanese”.

Una figlia che diventa un grande esempio mondiale …

Certo, per questo è motivo di immenso orgoglio. Tuttavia il popolo albanese non deve dimenticare il regime comunista di Enver Hoxha, che in vita non le permise mai di tornare nel suo Paese, neppure quando morirono sua madre e sua sorella. La Madre ha comunque sempre mostrato la sua origine con orgoglio, e immediatamente dopo la caduta del comunismo nel 1991, ha aperto la Casa delle Missionarie della Carità a Tirana in aiuto alla popolazione albanese sofferente. (E non esitò ad andare a pregare sulla tomba del dittatore, ndr)

E oggi?

Oggi in Albania in suo onore è intitolata a “Madre Teresa” la Piazza Centrale della capitale, Tirana, dove Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa durante la sua visita. Sono dedicati a lei l’aeroporto internazionale di Tirana, ospedali, centri sociali, scuole, un museo…

Quale testimonianza lascia Madre Teresa all’Albania?

L’opposto di ciò che in Albania si proclamava ai tempi del comunismo: “la forza motrice della società era la lotta di classe che era eterna”, il potere realizzato attraverso la dittatura del proletariato fondata sulla violenza, isolamento, privazione della libertà e violazione dei diritti. Il messaggio è chiaro per tutti noi: il rispetto, la fratellanza, l’aiuto reciproco, piccoli gesti di solidarietà e sostegno, e come dice un proverbio albanese” quando dalla bocca può scaturire miele non sputare veleno”, per dire che una buona e dolce parola non si deve negare a nessuno, e questo può farlo ciascuno di noi.

Per i poveri cosa significa l’evento del 4 settembre?  

Speranza, questa parola semplice che lei ha portato a loro traducendola in una semplice opera. Speranza di vita, di accoglienza, di solidarietà, di accettazione senza pregiudizi. Speranza ché la fratellanza e l’umanità non sono fantascienza, ma realtà possibili in questo mondo. Speranza che la sua opera, la sua testimonianza di carità e misericordia ci ha lasciato in eredità come un’impronta di umanità nel mondo.

E al mondo intero cosa insegna la vita di Madre Teresa?

Il suo messaggio è lo stesso del Vangelo di Gesù, quello dell'amore. L'amore incarnato, vissuto nella sua concretezza. Era questo il suo segreto, un vero ritratto delle madri albanesi, sempre a sacrificarsi per i figli. Il sacrificio per il quale tutti noi la chiamiamo Madre, il segreto che la ha resa davvero madre di tutto il mondo. Era la misericordia fatta persona – era una Santa. Ci ricorda che siamo delle matite nelle mani di Dio e ci dobbiamo far guidare da lui.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina