Magnifico San Lorenzo

Il vescovo Tisi il 10 agosto sul colle sopra Condino per la Messa della comunità giudicariese, commossa per la scomparsa pochi giorni prima dei ragazzi Fabio e Federico in val Daone

Una giornata fuori dall’ordinario per la Comunità di Condino la festa di San Lorenzo, lo scorso 10 agosto. Un sole brillante, dopo una nottata di pioggia battente, ha riscaldato il bel colle alle pendici della montagna di Rango, dove il vescovo Lauro Tisi ha presieduto la Messa alla presenza di tanta gente di Borgo Chiese con il gruppo alpini, il sindaco Claudio Pucci, il Corpo Bandistico “G. Verdi” di Condino e il Coro Azzurro di Strada. Concelebravano il parroco di Condino don Vincenzo Lupoli e don Giorgio Gabos, rientrato per l’occasione al suo paese natale e festeggiato per il suo 40° anniversario di ordinazione sacerdotale.

Forte la commozione per le parole con le quali il vescovo Lauro ha ricordato Fabio Battocchi e Federico Bugna, i due ragazzi di Valdaone tragicamente scomparsi la settimana prima. Il vescovo ha parlato con il cuore ai presenti di quattro segni da lui colti in quel particolare momento: il silenzio, l’essere presente degli alpini, l’esserci della comunità, come ricordato dal Capo della Sezione Ana di Condino Elvino Butterini, e la fiducia negli altri e nel futuro che bisogna far ricrescere, come accennato dal sindaco Pucci nel suo intervento.

Il silenzio suonato gli alpini, ha spiegato il vescovo, richiama tutti, nell’epoca delle tante parole che alla fine non fanno che confondere, a curare spazi di interiorità; il loro essere presenti, sempre, con generosità e prontezza a mettersi a disposizione degli altri ci ricorda invece come occorra che ognuno sia attento ai bisogni degli altri. Il fatto che un luogo, come quello della chiesetta di S. Lorenzo, per quanto amato e curato dagli alpini, prenda vita in particolare quando frequentato dalla comunità, sottolinea che questa è fatta di persone che si prendono cura le une delle altre. E questo succede, ha sottolineato mons. Tisi, quando vi sono tante associazioni di volontariato, come quelle presenti: solo così, in una società in cui i media tendono a passare messaggi frustranti, le persone possono ritrovare la fiducia necessaria per volere andare avanti anche nei momenti di grande difficoltà.

“Per caricare le parole di forza vitale dobbiamo infatti riempirle di due realtà che la Parola di oggi ci ha messo davanti: di “gratuità” e qui vedo tante associazioni di volontariato; questa è la via per abitare la storia, perché si sta bene nella gratuità, è adrenalina per la vita! L’egoismo invece è la tomba dell’uomo. Così possiamo tornare a “credere” nell’uomo, quando vediamo la gratuità. E qui è arrivato il momento di riscoprire Cristo, che dice esattamente queste cose”, ha ribadito infine con voce ferma il vescovo.

A fine Messa quindi gli ha fatto eco don Vincenzo Lupoli, parroco dell’Unità Pastorale “Sacra Famiglia”, che ha risposto ringraziandolo per essere venuto in questa comunità proprio in quei giorni difficili per tutta la valle: “In tanti guardavamo alla tua venuta in mezzo a noi come ad un momento di respiro; che il vescovo venga in mezzo a noi proprio in questo momento così delicato credo sia un regalo grande che ci invita ad alzare gli occhi al cielo con fiducia. La tua venuta resterà il punto più alto di tutta la nostra estate”.

E veramente è stata ancora festa grande, col vescovo a parlare e farsi fotografare con tutti, accompagnato della bella musica suonata dal Corpo bandistico di Condino “G. Verdi” e quindi parte del pranzo comunitario preparato dagli alpini a base di polenta carbonera e buon vino, e di tanti canti che si sono protratti fino a sera.

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