Dall’Eucaristia alla carità

Alle intense giornate del XXVI Congresso Eucaristico di Genova hanno preso parte la settimana scorsa anche alcuni operatori trentini in una delegazione guidata dall'arcivescovo emerito mons. Luigi Bressan e da don Giulio Viviani. Vita Trentina ha chiesto loro alcune testimonianze per riportare nella comunità diocesana l’eco di questo evento ecclesiale nazionale.

“Al vedere quella motovedetta che è entrata nel molo assiepato di gente sui vari lati ho pensato a Cristo che “venne ad abitare in mezzo a noi”, come dice il Vangelo di Giovanni. Quell’evento evocava nel mio animo il grande dono divino dell’Incarnazione, mistero profondo dell’amore. Con Lui abbiamo avuto la forza e la gioia di salire poi nella città, verso il suo stesso centro. L’Eucaristia, infatti, non si chiude in se stessa, la Messa è missione e il soffermarci in adorazione rafforza la comunione con l’umanità nel suo travaglio quotidiano. Là si pongono radici e sappiamo quanto esse siano essenziali perché una pianta possa dare frutto. Il Santissimo fu poi posto nel Tabernacolo, non perché vi venga nascosto, ma perché resta a nostra disposizione per nutrirci in ogni momento di necessità. Sono state ben partecipate e degne tutte le celebrazioni, ma quel tempo del sabato pomeriggio è quello che più mi ha ispirato in questo Congresso Eucaristico. Di tutto sono grato al Signore, a quanti hanno organizzato, a mons. Lauro che mi ha delegato… e a quel Gesù che non cessa mai di darci vitalità e insieme abbiamo pregato anche per la nostra Arcidiocesi”.

+Luigi

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“Oltre le celebrazioni liturgiche, sempre ben curate, sobrie e partecipate, soprattutto nel canto, il momento per me più significativo di questo XXVI Congresso Eucaristico Nazionale italiano è stato il momento della visita nei luoghi della carità venerdì 16 settembre al mattino. Per motivi di opportunità vi hanno partecipato solo i Delegati diocesani (le Delegazioni sono arrivate il venerdì pomeriggio). 46 gruppi di sacerdoti e laici da tutta Italia hanno visitato e incontrato le persone in ospedali, case di riposo, carceri, mense, luoghi di ospitalità e di preghiera, cimiteri, ecc.; hanno cioè vissuto una delle opere di misericordia. In sintonia con l’Anno della Misericordia veramente l’Eucaristia ci ha condotto a incontrare Cristo non solo nel Pane consacrato ma anche nei fratelli e nelle sorelle . Si è compiuto così il motto del Congresso: Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro; l’Eucaristia sorgente della missione. A me è toccato (gli organizzatori avevano stabilito loro le scelte) di visitare l’Ospedale Galliera di Genova, incontrando gli ammalati nei reparti di e di geriatria. Ho portato una parola di augurio e di preghiera ai tanti degenti e ai loro famigliari (ricordo due coppie di sposi di 60 e 65 anni di matrimonio!!!). Al termine, prima del pranzo alla mensa dell’ospedale, abbiamo anche incontrato i responsabili e gli operatori sanitari e quindi abbiamo potuto visitare un nuovo reparto sperimentale che dà la possibilità di una settimana di accoglienza al degente anziano e a un suo famigliare per ritrovare l’equilibrio (sanitario e psicologico) prima del ritorno a casa. Anche per noi l’Eucaristia è viatico per tornare nelle nostre case e nei nostri ambienti “riequilibrati” dalla grazia del Signore”.

don Giulio

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La nostra gioia è grande e si chiama Gesù! Queste parole che hanno concluso l’omelia della Messa di chiusura del Congresso, a mio giudizio, riassumono tutto il messaggio che il Congresso eucaristico voleva dare alla Chiesa che vive in Italia. Dopo aver mangiato con Gesù, nella celebrazione eucaristica, dopo essere stati accolti “in udienza” da Gesù, nell’adorazione eucaristica, dopo aver camminato con Lui lungo le strade del mondo, nella processione eucaristica, ora siamo mandati nel mondo, nelle periferie esistenziali, che possono essere anche all’interno delle nostre famiglie, delle nostre Comunità, per raccontare e narrare a tutti la nostra esperienza: abbiamo trovato la gioia che voi cercate, venite con noi e vi porteremo da Gesù”.

diacono Sergio

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“È stato il mio secondo Congresso Eucaristico nazionale, dopo Bari 2005, ma mi sorprende sempre un evento ecclesiale di tale portata, che vede mobilitarsi tutte le diocesi italiane, chiamate a raccolta dal Signore presente nel Sacramento dell’Eucaristia. E tanta gente si è raccolta a Genova, soprattutto al Porto Antico per l’adorazione Eucaristica del Santissimo Sacramento, portato a riva sul battello della Guardia Costiera. Un momento emozionante e di intensa preghiera che è proseguita durante la processione fino alla cattedrale di San Lorenzo, che non ha potuto accogliere tutti i numerosi fedeli partecipanti. Momento di intensa preghiera, ma più discreta e silenziosa, l’adorazione notturna in alcune chiese del centro storico, nelle quali era possibile sostare in solitudine davanti al Santissimo, esposto tutta la notte. Genova ci ha accolti con grande disponibilità e preparazione degli organizzatori e dei volontari, permettendo a ciascuno di vivere pienamente ogni momento preparato: dalle celebrazioni al concerto per tutti i delegati offerto al teatro Carlo Felice, dai percorsi storico-religiosi alle catechesi pomeridiane, fino alla celebrazione finale a piazzale Kennedy trasmessa dalla Rai. Due giorni vissuti immersi nella comunione ecclesiale, ma anche nella simpatia dell’intera delegazione diocesana con la quale ho condiviso viaggio e momenti celebrativi, di impegno e anche di relax, compagni di breve ma intenso cammino, che colgo l’occasione di ringraziare”.

Claudia

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