Trento, il rimpasto è servito

Il sindaco Andreatta: “Ripartiamo, ma non da zero”

“La città deve ripartire, non solo dai nomi e dalle deleghe, ma dalle sfide vere che attendono la nostra comunità e il nostro tempo”. Con questa premessa il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha annunciato mercoledì 28 settembre le proprie decisioni sul nuovo assetto della giunta comunale. Dopo settimane di trattative e di attese, il primo cittadino ha sciolto le riserve: nella squadra di governo entra Tiziano Uez (Patt) che prende il posto di Marika Ferrari, già assessore esterno all'Ambiente: a lui saranno affidate le deleghe su Sport e Semplificazione. “Ho scelto la strada del silenzio, delle riflessione, dell’ascolto, della sintesi e infine della proposta – ha spiegato Andreatta ai giornalisti riuniti in conferenza stampa. – E’ stata una scelta lacerante. Marika Ferrari ha dato un contributo competente, appassionato e creativo: in nulla ha tradito le mie aspettative. Ma serve governabilità, bisogna garantire una stabilità politica. Tiziano Uez è una persona capace ed esperta sui temi della città”.

Sono state riviste anche le competenze affidate agli otto componenti dell’esecutivo. Il sindaco, oltre alla delega su Personale e Polizia locale, si assume l'incarico del Piano regolatore generale. "Una scelta forte. Sarò al lavoro da domani" ha commentato Andreatta. Paolo Biasioli, vicesindaco, avrà la delega per Urbanistica, Edilizia privata, Mobilità e Patrimonio. Italo Gilmozzi aggiunge alla delega per i Lavori pubblici quella per il Bilancio. Mariachiara Franzoia continuerà a occuparsi di Politiche sociali, Casa e Giovani. Andrea Robol oltre alle deleghe su Cultura e Biblioteche assumerà l’incarico per l’Ambiente. Roberto Stanchina conserva le deleghe per le Politiche economiche, i Tributi e il Turismo, infine Chiara Maule acquisisce la competenza sui Progetti europei che si aggiunge a quelle sulla Partecipazione, la Formazione e l’Innovazione.

Due i consiglieri delegati: Dario Maestranzi (Patt) e Massimo Ducati (Upt), le cui deleghe saranno definite nei prossimi giorni.

“Una scelta che ho maturato dopo un confronto impegnativo con le forze politiche – ha detto ancora Andreatta. – Ho dovuto fare i conti con le fatiche, con i contrasti e le divisione che ci sono all’interno dei partiti. Non sono mai stato contro nessuno, non faccio braccio di ferro – ha aggiunto -, ma cerco il dialogo, il convincimento, la convergenza. Il risultato raggiunto non mira solo a garantire la governabilità e la durata dell’esecutivo, ma si pone come obiettivo primario quello di ritrovare la coesione e la fiducia reciproca necessarie a ripartire e a rilanciare l’azione di governo sulla base di un programma condiviso”.

Restano esclusi i due consiglieri dell’Upt Salvatore Panetta e Paolo Castelli, che più volte avevano rivendicato un ruolo in Giunta, forti dei voti ottenuti alle elezioni. “A Panetta ho proposto una delega consigliare, di suo interesse, utile per la città, in cui avrebbe potuto dare il proprio contributo. Ma non siamo giunti ad un accordo”.

Ora il sindaco Andreatta guarda avanti, alle sfide che attendono il capoluogo. “La città non è ferma: in questi 16 mesi di legislatura molti progetti sono stati portati avanti. Ma spesso – ha aggiunto – fa più rumore un albero che cade (e ne sono caduti molti, anche in maniera pesante) piuttosto che una foresta che cresce. Ora la città riparte, ma non da zero. Le nostre priorità sono il benessere sociale, economico e relazionale delle persone”. In primo piano anche la sfida del piano regolatore, “occasione straordinaria di ripensamento della nostra città”. E, ancora, la sicurezza, “bene primario”, per il quale serve una risposta forte e condivisa. Non ultime “la dimensione storica, culturale e turistica della città” e l’attenzione ai territori.

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