“Piccolo gregge di Georgia…”

La visita del Papa a Tblisi seguita anche da una delegazione trentina. Lo spirito ecumenico e l'elogio delle donne. Apprezzati gli aiuti della Caritas

“Piccolo amato gregge di Georgia, che tanto ti dedichi alla carità e alla formazione, accogli l'incoraggiamento del Buon Pastore, affidati a Lui che ti prende sulle spalle e ti consola”. Con queste tenere parole di speranza Papa Francesco si è rivolto ai cattolici georgiani (soltanto il 2,5% della popolazione) nell'omelia di sabato primo ottobre allo stadio di Tblisi, momento centrale della visita di tre giorni in Caucaso che domenica ha portato il Papa anche in Azeirbagian. C'erano oltre 10 mila persone (il giorno prima Francesco aveva incontrato per un'ora altri fedeli nella chiesa cattolica assiro caldea), anche se l'assenza di una delegazione ufficiale del patriarcato ortodosso ha confermato le difficoltà di una parte della comunità ortodossa rispetto alla visita del Papa. Francesco nella sua omelia ha chiarito ancora una volta la sua contrarietà al “proselitismo” con i “fratelli” ortodossi che è “il grande peccato contro l'ecumenismo”. Il Papa è stato soddisfatto però del suo incontro serale con il patriarca Ilia II che ha nominato un arcivescovo, Sergi Chekorishvili, per i rapporti con i cattolici. “Con lui e con il patriarca Ilia ci siamo incontrati anche noi durante le giornata della visita, riscontrando apprezzamento per il richiamo del Papa alla collaborazione anche concreta fra le Chiese”, commentano i membri della delegazione trentina che ha potuto seguire da vicino la visita del Papa: fra l'altro, la sedia papale, il leggio e l'altare per la Messa erano stati realizzati in legno pregiato dalla falegnameria dell'Istituto Tecnico Professionale sostenuta da anni dagli aiuti trentini.

Per l'Associazione Italia Georgia – Trentini per la Giorgia erano presenti il vicepresidente Tullio Odorizzi e i consiglieri Giancarlo Crepaldi e Giovanni Battista Ducati inviati dal presidente Bruno Fronza, dal cda e dal direttore della Caritas Roberto Calzà a verificare l'andamento dei progetti: “Ci ha colpito nell'omelia del Papa anche l'elogio delle donne georgiane che continuano a tramandare la fede ed anche noi trentini in questi anni abbiamo potuto contare quasi esclusivamente sul protagonismo delle donne”. Come la direttrice di Caritas Georgia Anahit Mikhoyan, uno dei punti di riferimento per i trentini. “Il Papa è rimasto molto colpito dalle iniziative ecclesiali, sostenuta anche dalla Caritas, che concretizzano il suo continuo richiamo alla misericordia – osserva Giancarlo Crepaldi – e mi è parso davvero commosso davanti ai ragazzi disabili che lo hanno accolto nel piazzale dell'ospedale camilliano con un ballo folcloristico molto toccante. Dopo averli benedetti uno ad uno ed aver ricevuto dalle loro mani alcuni doni, Francesco ha tenuto un discorso a braccio davvero bello, strappando molte lacrime”.

Nel corso dell'omelia il Papa ha anche stigmatizzato “la colonizzazione ideologica” attraverso “la teoria del gender” che egli ritiene “grande nemica del matrimonio”. A tutti i cattolici georgiani ha chiesto infine di “difenderci dalla mondanità”; che il Signore ci faccia invece saldi nella fede che abbiamo ricevuto dalla mamma e dalla nonna”.

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