Airnbn, la casa si affitta online

 

La piattaforma Airbnb può rappresentare un’opportunità per chi ospita turisti in Val di Fassa? Se ne è discusso a Pozza di Fassa in un incontro, organizzato in collaborazione con la locale Azienda di promozione turistica. Sul palco Andrea Weiss (Apt), Romano Stanchina (Provincia di Trento) e Martina Albani in rappresentanza di Airbnb.

È opportuno, prima di riportare l’argomento della discussione, illustrare ai lettori la novità di Airbnb. Navigando su internet è possibile visitarne il sito, un portale che mette in contatto utenti in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono uno spazio da affittare, generalmente privati. Il sito è stato aperto nell’ottobre del 2007 da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk e in pochi anni si è diffuso in 192 paesi di tutto il mondo.

Ora il fenomeno sta bussando prepotentemente in Trentino, terra di forti flussi turistici. I primi dati affermano che sono circa 3.300 i trentini che hanno offerto la propria casa sulla piattaforma web.

Per Martina Albani, responsabile regionale di Airbnb Italia, ci sono prospettive interessanti per l’intero settore, specialmente per il turismo internazionale al di fuori delle stagioni turistiche canoniche quando gran parte delle strutture sono chiuse. Per la rappresentante di Airbnb Italia il problema è quello di regolamentare un fenomeno nato al di fuori delle norme, così come è avvenuto per la piattaforma BlaBlaCar, altro portale che invece offre una condivisione della propria auto.

“Oggi il mercato è così articolato, dinamico e globale che il sistema normativo non riesce più a incasellare efficacemente l’offerta turistica”, commenta Romano Stanchina, dirigente Servizio Turismo e Sport della Provincia Autonoma di Trento. “Le regole però vanno rispettate. Semmai possiamo suggerirne il cambiamento. In quest’ottica una realtà moderna e dinamica come Airbnb può costituire un autorevole fonte per proposte e suggerimenti che il Legislatore potrà considerare”.

Quale la reazione dei rappresentanti degli affittuari? Al dibattito era presente Cristina Donei, vice presidente dell’associazione provinciale Trentino Appartamenti. “È un fenomeno nuovo – spiega – che richiede da parte della categoria un profondo cambiamento di mentalità. Infatti qui non si tratta di mettere a disposizione stanze o appartamenti per lunghi periodi ma per una o due notti. Poi, a complicare la situazione, si aggiunge la prevalente nazionalità straniera degli ospiti. I nostri associati, quindi, devono essere molto flessibili, in grado di rispondere in maniera puntuale alle richieste, conoscere le lingue straniere oltre a una competenza informatica. Da fenomeno nato come forma volontaria di accoglienza – conclude Cristina Donei – ora Airbnb è a tutti gli effetti un’attività commerciale che va affrontata con le attenzioni del caso”.

Il nuovo portale può aiutare la categoria degli appartamentisti, in difficoltà rispetto al comparto alberghiero? “Può essere certamente una marcia in più per un settore che in questi ultimi anni segna il passo”, conferma Andrea Weiss, direttore Apt di Fassa. “Ricordo che l’occupazione di posti letti nel settore alberghiero in Valle di Fassa (dati 2015) è circa del 49% mentre per quello extra alberghiero ci riduciamo al 13. Anche se consideriamo un margine di sommerso constatiamo senza ombra di dubbio la sofferenza del comparto extra alberghiero. Come Apt – conclude Wiess – stiamo puntando a migliorare l’offerta e anche la visibilità tramite i nostri siti ma ben vengano nuove opportunità”.

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