“L’obiettivo della vita, l’unione con Dio”

“Voi siete le 'avanguardie' che portano avanti con convinzione il pensiero e la figura del beato Rosmini, nonostante le difficoltà”. Il messaggio rivolto ai fedeli presenti domenica 9 ottobre in San Marco a Rovereto, in occasione della Memoria del beato Antonio Rosmini, dal padre generale dell'Istituto della Carità, don Vito Nardin, riflette la fiducia in Dio di chi ha sperimentato nella sua vita la divina provvidenza.

Organizzata a partire dal 2010 dalla parrocchia di San Marco Evangelista e dal decanato di Rovereto, la Memoria ricorda l'anno speso dal Rosmini come parroco in San Marco, a partire dal 5 ottobre 1834. La sua intensa carità spirituale, materiale ed intellettuale, rivolta ai parrocchiani, soprattutto ai più poveri, è tutt'ora di grande esempio.

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo emerito, mons. Luigi Bressan, che ha sottolineato come il beato ricordasse nelle sue catechesi che il vero obiettivo della vita era l’unione con Dio. Sull’altare c’era il reliquiario (contenente il sangue e il siero del Rosmini) baciato in segno di venerazione al termine della Messa.

Padre Vito, originario della Val di Cembra, ha ricordato quando da ragazzo al Seminario di Trento lo avessero sconsigliato di entrare nei Rosminiani, “c'erano tanti altri ordini più affidabili, come ad esempio i Benedettini, il Rosmini non era nemmeno beato, mi dicevano, e l'atteggiamento di molti nella Chiesa era negativo nei suoi confronti”.

Ma chi ha creduto ha visto i frutti con la beatificazione avvenuta nel 2007 a Novara. L'allora vescovo della diocesi piemontese, mons. Renato Corti, grande sostenitore del filosofo roveretano, è stato nominato cardinale per meriti pastorali proprio domenica scorsa da papa Francesco. “Mons. Corti è anche un ascritto rosminiano, fa dunque parte della nostra 'famiglia' e ne condivide la spiritualità, siamo contenti che ora tra i Rosminiani ci sia anche un cardinale”, ha commentato padre Nardin al microfono di radio “Trentino in Blu”.

La festa proseguirà giovedì 13 ottobre, con un incontro, alle 20.30 alla sala della Filarmonica, su “Antonio Rosmini e la famiglia in un mondo che cambia”. Relatore, mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, membro nel 2015 del sinodo sulla Famiglia.

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