Nell’arte di Cirillo Grott i volti della misericordia

Prometeo, la morte del partigiano, la madre di Stava, la guerra ma anche il volto di Cristo, la famiglia, s. Francesco, l‘ultimo abbraccio… sono solo alcune delle opere che si possono ammirare nella mostra allestita presso la Campana dei Caduti a Rovereto a cura del professor Pietro Marsilli.

Si tratta di un omaggio a Cirillo Grott, un artista che, pur nella brevità della vita, è riuscito ad esprimere i sentimenti più puri, il suo credo profondissimo nell’uomo e in Dio; un artista che ha denunciato l’orrore della guerra, della distruzione della natura da parte dell’uomo e che contemporaneamente ha offerto una speranza, un punto di lettura diverso. Un artista poliedrico: scultore del legno e di metalli vari, pittore, poeta… La moglie Alessandra ha desiderato offrire questo omaggio prima, durante l'estate, alla cittadinanza di Folgaria, luogo di nascita di Cirillo, e ora a Rovereto, luogo di adozione artistica del grande maestro.

La mostra, dal titolo “Cirillo Grott e la Misericordia”, è allestita sul colle di Miravalle nella galleria che dal piazzale porta alla Campana dei Caduti. Un luogo che a prima vista pare uno stretto passaggio in cemento, ma che forse, a ben vedere, può ricordare una breve trincea che ci accompagna dal buio alla luce, dalla guerra al simbolo della pace per eccellenza; lo stesso percorso che le opere di Cirillo offrono ai visitatori, dalla sofferenza, dal male, dal conflitto alla non violenza, al perdono, all’affetto. L’amore, la carità, la fede, la gioia, la maternità, l’attenzione alla natura, la sensibilità nei confronti della bellezza, il gusto per la musica e la danza che scaturiscono dalla mano dell’autore declinano alcune sfaccettature della Misericordia, da qui il titolo della mostra.

Opere intense, drammatiche, ma che al contempo esprimono serenità. La maestosità e la classicità di linee, tratti e colori ben esprimono la maestria nell’uso dei materiali e la grande capacità del maestro di lasciar parlare lo scalpello, il pennello, la forgia, la penna…

Forse il modo più bello di gustare la mostra è quello suggerito dalla moglie Alessandra: fermarsi, fare silenzio (anche interiore) ed ascoltare le singole opere, la voce di Cirillo risuonerà forte ed incisiva.

La mostra è visitabile fino all’8 gennaio 2017, tutti i giorni con orario continuato 9-16.30.

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