Dieci giorni in missione

109 persone impegnate, 45 mezzi impiegati, più di 300 chilometri di strade liberati dalla neve

Centonove persone impegnate – tra Servizio Prevenzione Rischi, Servizio Gestione strade, Servizio Antincendi e protezione civile, Corpo permanente dei Vigili del Fuoco, Servizio Bacini montani, Vigili del fuoco volontari e Soccorso alpino del Trentino – 45 mezzi complessivamente impiegati, di cui 21 per lo sgombero neve, circa 10 giorni di missione, per liberare le vie di comunicazione da una nevicata eccezionale, portare soccorso a comunità colpite anche dal terremoto, e contribuire ad estrarre le persone dall’albergo di Rigopiano sommerso dalla neve: questi sono solo alcuni dei numeri e dei fatti che raccontano la storia dell’intervento in centro Italia della Protezione civile trentina, che si è incrementato nell’ultimo mese a causa del maltempo ma che, per il terremoto, è iniziato immediatamente dopo il 24 agosto scorso e continua anche oggi, con compiti di coordinamento delle strutture di protezione civile delle Regioni.

Lunedì 30 gennaio, presso la sala operativa della Protezione civile trentina, nella caserma del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento, si è fatto il punto sulle operazioni svolte. Con l'assessore provinciale competente Tiziano Mellarini erano presenti i vertici della Protezione civile, con tutte le componenti rappresentate. “Innanzi tutto – ha detto Mellarini – voglio esprimere un sentimento di profonda gratitudine nei confronti di chi è intervenuto in questa grave emergenza con generosità ma anche con grande professionalità, frutto di una buona organizzazione e di un costante aggiornamento e investimento nella formazione”.

La presentazione dei risultati della missione e dei suoi protagonisti ha anticipato di poco il dibattito in Senato sulla legge nazionale di riforma della Protezione civile. “Seguiremo questo passaggio – ha aggiunto l’assessore – con particolare attenzione perché se è vero che una regia unitaria è auspicabile nel corso delle emergenze, va evitato assolutamente il rischio di veder affermata una visione centralista di una competenza che oggi vede la partecipazione attiva e responsabile delle Regioni”.

Dati e caratteristiche del recente intervento sono stati riassunti dall’ingegner Stefano De Vigili, dirigente generale del Dipartimento della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento mentre per il Soccorso Alpino trentino, fortemente impegnato anche in questa occasione, ha parlato il suo presidente Adriano Alimonta.

Una forte nevicata ha colpito il centro Italia il 17 gennaio, la gravità del fenomeno è stata amplificata da tre scosse di terremoto, con una magnitudo superiore a 5, il 18 gennaio. Sono state principalmente coinvolte Marche ed Abruzzo, con un interessamento parziale di Lazio, nella zona di Amatrice, ed Umbria. Durante questo evento la Provincia autonoma di Trento ha intensificato l’attività di coordinamento delle Regioni, che sta esercitando da qualche tempo, con la presenza costante di sette persone in videoconferenza continua con le strutture nazionali e quelle regionali.

Nella zona colpita hanno operato, nel mese di gennaio, più di 9.000 soccorritori (tra Protezione civile delle quattro Regioni colpite, personale di altre Regioni, Dipartimento nazionale di protezione civile, Vigili del fuoco, Volontariato, Forze armate, ecc.) di cui più di 1.200 unità inviate dalle 10 Regioni coordinate dalla Provincia autonoma di Trento, con più di 500 mezzi e varie attrezzature.

La Colonna mobile del sistema di Protezione civile del Trentino ha ricevuto l'ordine di partenza il 18 gennaio e già alle 7.00 del giorno successivo era operativa in provincia di Teramo. Fino al 28 gennaio il personale trentino ha sgomberato la neve dalle strade principali, liberandone più di 300 chilometri, dai centri abitati, da strutture importanti come ospedali, farmacie, negozi di alimentari, municipi. La nostra Protezione civile è intervenuta inoltre a Rigopiano, con mezzi e persone, in una operazione particolarmente complessa ed effettuata esclusivamente a mano dal Soccorso alpino del Trentino.Gli interventi sono stati effettuati complessivamente in un’area che va dai 250 ai 1200 metri di altitudine. Difficili sono state le condizioni meteo nei primi giorni di intervento, con nevicate intense seguite da pioggia battente e temperature, nelle prime giornate, ampiamente sotto lo zero. Per la verifica della stabilità del manto nevoso, nelle varie zone di intervento è stato assicurato infine un supporto tecnico nivologico.

Alla conferenza stampa si è parlato anche del 14° Campionato di sci del settore, iniziato il 31 gennaio fino al 5 febbraio: circa 600 operatori della Protezione civile da tutte le regioni italiane si sfidano sulle nevi di Madonna di Campiglio. Un’occasione per incontrarsi ma anche per confrontarsi, durante la conferenza nazionale, sul futuro e le prospettive del sistema nazionale di protezione civile.

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