Amici (e campioni) tra le porte

Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal sono pronti a un lungo volo che li porterà in Corea del sud per le finali di Coppa del Mondo di sci alpino in programma a Yongpyong Resort dal 9 al 18 marzo. Sarà anche l’occasione per prendere confidenza con le piste destinate ad accogliere, nel 2018, le gare per i dodicesimi Giochi paralimpici.

La coppia formata da Bertagnolli, ipovedente dalla nascita, e Casal, la sua guida, ha le carte in regola per ben figurare nella competizione mondiale dopo due stagioni di grandi soddisfazioni. Nell’inverno 2016 si erano aggiudicati la Coppa del Mondo di sci alpino nella categoria “visually impaired”, cioè ipovedenti, con due gare in anticipo rispetto alla fine del calendario agonistico durante la trasferta ad Aspen (Colorado).

Quest’anno i due atleti della Sportabili Onlus hanno fatto man bassa di medaglie: bronzo nel SuperG, argento nel Gigante e oro nella super Combinata, sbaragliando la forte concorrenza straniera. Più che un traguardo sportivo si tratta però di una amicizia nata tra i banchi di scuola e trasformata in una fruttuosa intesa su pista.

Entrambi studenti dell’istituto “La Rosa Bianca” di Cavalese (Giacomo segue il corso sociale mentre Fabrizio è iscritto al tecnologico) hanno iniziato a sciare assieme nello Ski Team Fiemme. Con l’aiuto di tecnici di grande passione e umanità la coppia si è consolidata affacciandosi alle gare internazionali. “Non è solo un problema di tecnica – spiegano i due atleti – ma di grande affiatamento perché non è uno scherzo viaggiare a tutta velocità a distanza ridotta”.

Tramite microfono e auricolari Fabrizio avverte il compagno delle caratteristiche del tracciato mentre Giacomo invia conferma della sua discesa incitandolo ad accelerare o invitandolo a rallentare. Un dialogo continuo che si traduce in un perfetto sincronismo.

“È una storia che merita di essere raccontata, perché è piena di valori positivi di esempio per molti giovani. È prima di tutto la storia di un’amicizia nata nei corridoi della scuola; è una storia di sport, nella sua accezione più alta; è una storia di inclusione; è una storia di impegno e costanza". Così hanno commentato l'evento i vertici dell'Istituto “La Rosa Bianca” di Cavalese.

I due atleti sono stati festeggiati nei giorni scorsi a Capriana da tutta la cittadinanza e dai rappresentanti della Provincia, gli assessori Gilmozzi e Mellarini con i consiglieri Degodenz e Lozzer. Il sindaco Sandro Pedot, ha parlato di tappa importante, l’inizio di un percorso in una realtà, quella sportiva, che aiuta a cogliere la diversità, sia essa fisica, di genere o etnica. Tiziano Mellarini ha sottolineato la tenacia e l’impegno manifestato dai due giovani ma sopratutto il valore di un podio frutto prima di tutto dell’amicizia e poi dall’impegno sportivo.

Fabio Mannucci, vice presidente di Sportabili, ha spiegato come lo sport non conosce barriere ed è un percorso dove tutti possono divertirsi e magari vincere. “Ma la migliore medaglia – ha concluso – è il sorriso mostrato dai due giovani ragazzi”. A fare da corona ai due atleti l’olimpionico Franco Nones oro nella 30 chilometri ai Giochi olimpici invernali di Grenoble (anno 1968) e i due colleghi discesisti Melania Corradini e Alessandro Daldoss.

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