L’Egetmann sogna UNESCO

La tradizionale mascherata carnevalesca di Termeno, uno dei più singolari cortei di tutto l’arco alpino, potrebbe entrare tra i beni immateriali del Patrimonio culturale dell'umanità

Termeno – Torna il 28 febbraio, martedì grasso, il corteo dell’Egetmann. Quest’anno ad assistervi ci saranno la sottosegretaria di Stato Dorina Bianchi, su incarico del ministro Franceschini, e il segretario generale dell’UNESCO, Enrico Vicenti. Non è un caso. La Commissione nazionale UNESCO, con una sua valutazione, proporrà la candidatura dell’Egetmann per l’accoglimento nella Lista del patrimonio culturale immateriale UNESCO a livello internazionale per il 2018. Come è stato detto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, “si è a metà strada”. Presenti l’assessore provinciale alla cultura tedesca Philipp Achammer, il parlamentare altoatesino Manfred Schullian, il direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige, Giovanni Kezich, il sindaco di Termeno, Wolfgang Oberhofer, il presidente dell’associazione dell’Egetmann, Günter Bologna, alcuni dei figuranti e delle maschere del corteo stesso, fra i quali tre imponenti “Schnappviecher”

Il direttore del museo di San Michele, Kezich, ha sottolineato come la sfilata dell’Egetmann esprima in modo perfetto tutte le caratteristiche richieste per assurgere a bene immateriale del patrimonio culturale UNESCO. Ne ha posto in evidenza lo sviluppo “autoctono” e autentico in seno alla cultura rurale locale di cui ripropone antichi riti.

La mascherata carnevalesca di Termeno vede tradizionalmente coinvolta tutta la popolazione maschile, trasversalmente alle fasce sociali e alle generazioni, ha una lunga storia e caratteristiche uniche. La prima testimonianza della sua esistenza risale al Seicento. Del 1876 la prima descrizione completa della sfilata e del protocollo nella sua versione moderna. Connotata da un singolare corteo nuziale, con personaggi (oltre una trentina, ognuno differente dall’altro) e carri, è forse una rappresentazione simbolica della lotta tra luce e buio, tra bene e male, della primavera e della fertilità.

L’idea della candidatura della sfilata dell’Egetmann di Termeno risale al 2010. Presupposto fondamentale è la schedatura delle singole maschere e dei figuranti del corteo, la cui stesura è stata eseguita da Giovanni Kezich in stretta collaborazione con la responsabile di riferimento presso il Ministero, Roberta Tucci.

Dopo un avvio incerto la svolta è arrivata nel 2014 quando i parlamentari altoatesini poterono attivare il contatto con l’allora direttore del Dipartimento UNESCO presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Gianni Bonazzi.

Un ruolo importante hanno avuto anche la raccolta firme, sottoscritta da oltre 1.400 persone nel corso di una sola settimana, i disegni degli alunni della scuola elementare realizzati nell’ambito di un concorso, e il sostegno dell’organizzazione delle donne contadine. Nella scheda di candidatura del 2016, infatti, venivano indicati, tra gli aspetti prioritari, la sostenibilità nel tempo e il coinvolgimento della popolazione femminile.

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