Prima visita pastorale per mons. Lauro Tisi all’Unità “Cristo Salvatore”

Flavon, mons. Lauro Tisi e don Alessio Pellegrini assistono alla coreografia dei ragazzi della catechesi
Flavon, Denno e Vigo di Ton. Prima visita pastorale, domenica 19 febbraio, per mons. Lauro Tisi all’Unità “Cristo Salvatore”, con tre “tappe” in quella che il sindaco di Contà, Fulvio Zanon, nell’accogliere l’arcivescovo a Flavon, ha definito “una comunità molto operosa, vivace e ricca di volontariato silenzioso”.A prendere la parola a nome del consiglio pastorale, è stata, invece, Palma Zanin: “Avendo lei fondato quest’Unità Pastorale, già ci eravamo incontrati diverse volte, ma ora è venuto per poterci conoscere meglio. Comitati parrocchiali, catechisti, ministri straordinari e associazioni – ha detto – hanno bisogno di crescere ed essere sollecitati alla solidarietà”.Monsignor Tisi, ha tenuto un’omelia molto coinvolgente che ha toccato i presenti: “Ognuno di noi quando viene al mondo cerca due mani che l’accolgono; quando lascia la vita cerca la stretta di una mano. Fra queste due strette di mano c’è Dio che dice: ‘Ti voglio bene’. Ognuno di noi – ha proseguito – teme il giudizio dei genitori, dei fratelli, degli amici e non possiamo confidare tutto; solo davanti a Dio possiamo presentare il nostro io profondo perché ci ama di un amore infinito incapace di odiare. Gesù abbraccia anche i nemici”.

Al termine della Messa, sul piazzale antistante la chiesa, le ragazze e i ragazzi della catechesi hanno fatto una bella coreografia cantando la canzone “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni, che il vescovo ha gradito molto elogiando i ragazzi.

A Denno dopo la Messa e il pranzo il vescovo ha incontrato i comitati pastorali con cui ha fatto il punto della situazione. “Sono stati presi in considerazione gli aspetti positivi e quelli critici dell’attività pastorale; nei 7 anni di vita dell’Unità il cammino di crescita è stato notevole”, ha detto il parroco don Alessio Pellegrin.

I principali punti usciti dall’incontro sono stati riportati in un documento all’interno del quale si ricorda, tra gli altri punti salienti, come i comitati lavorino con grandi spazi di autonomia. Positiva anche la “lentezza” nel procedere rispettando i tempi per adeguarsi al cambiamento. La criticità – si legge ancora – è stata problema, ma nello stesso tempo anche risorsa.

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